Ci capita di incontrare Michele Castellano anche alle prime luci del giorno, mentre cura con amore fiori e piante. Questo suo meritorio pollice verde, in realtà, è la punta dell’iceberg di una operazione culturale profonda e molto poco bitontina: oltre ad accrescere il decoro della nostra città, ci sta facendo capire che anche il verde pubblico è “bene comune”. Bella la sua proposta, per esempio, di far adottare ad associazioni e partiti politici i rondò cittadini, che certo non brillano per bellezza. Insomma, una rivoluzione di civiltà. Così, ha riportato il sorriso variopinto agli angoli più negletti del nostro centro storico, fino a compiere un piccolo capolavoro sotto Arco Galliani, luogo notoriamente e tristemente – nonostante le denunce e i sacrifici dei residenti – adornato di buste di immondizia e rivoli maleolenti di minzioni non sempre di origine animale. Come sempre, però, la barbarie va in tilt, quando non ha più terreno sul quale vergognosamente agire, sicché, qualche sera fa, mani ignote ma sicuramente vandaliche hanno devastato le piante di quell’arco. Rendendo vana la luminosa fatica di Michele. Che, già sappiamo, sarà di nuovo lì a rimettere tutto in sesto, senza mai fermarsi o demordere. Ma, barbari concittadini che vi divertite a distruggere casa vostra, l’avete capita la lezione di Castellano, sì o no?