Chi
entrava nella chiesa di san Francesco da Paola, giovedì scorso, si
domandava se, per un attimo, non fosse tornato indietro nel tempo,
all’epoca
di Bach, Traetta, Logroscino, Albinoni.
Il
solenne suono dell’organo,
la ieraticità della voce del soprano, il costume d’epoca
e, ovviamente, la musica. Ingredienti che hanno contribuito a
trasformare un concerto in un autentico tuffo nel passato, al tempo
della cipria e delle parrucche. Tutto questo grazie all’esibizione
del duo “Anima
musicae”,
composto dall’organista
veneziano Jolando Scarpa e dal soprano Marzia Baldassarri.
I
due artisti si sono esibiti in un concerto dal titolo “O
quam tu pulchra es”,
ispirazioni musicali mariane e profane, con un programma che spaziava
da brani di musica sacra a quella profana e operistica. Tra i tanti
autori che i musicisti hanno eseguito, spiccano certamente i nomi di Traetta, Logroscino, Bach, Haendel, Paisiello, Schubert, Albinoni,
reinterpretati dall’estro
esecutivo di Scarpa, specialista del repertorio barocco. Ma non
sono mancati anche Grandi, Hassler, Galuppi, Frescobaldi e altri
autori barocchi.
Una
particolarità dell’evento
è stata anche la presenza di un attore (Pasquale Giampalmo) che,
vestito in abiti d’epoca,
ha interpretato Tommaso Traetta. «La partecipazione è andata aldilà delle nostre aspettative – commenta Mariagrazia Lamonaca, giornalista e organizzatore dell’evento –perché vedere la chiesa di
San Francesco quasi piena ci ha reso davvero orgogliosi e ci ha fatto
capire che la città è desiderosa di questo genere di eventi».
Il
concerto, che rientrava nel programma delle feste patronali, è stato
l’occasione
per portare a Bitonto il duo “Anima
musicae”,
nato recentemente con l’intento
di divulgare il mottetto e il madrigale solistico del ‘600 con
particolare riguardo alla scuola
italiana e tedesca. Il maestro Jolando Scarpa, organista,
clavicembalista e direttore musicale di complessi da camera vocali e
strumentali, oltre che concertista, è anche ricercatore e revisore
di partiture inedite antiche.
Tra le tante partiture scoperte, molte
sono di Legrenzi, Porpora, Cimarosa, Anfossi, Haydn, Pampani,
Sacchini, Jommelli e naturalmente Traetta, quasi tutti compositori
italiani legati alla scuola napoletana del ‘700.