La Cooperativa Armida di Conversano dal 6 aprile scorso al 6 giugno
2014 presenta una nuova mostra “Potere
e Liturgia. Argenti dell’età barocca in Terra di Bari”.
L’esposizione,
curata da Giacomo Lanzilotta, intende far luce sull’importante
patrimonio di arte argentaria conservato nelle chiese della Terra di Bari e
databile ai secoli XVII e XVIII. La storiografia sinora
occupatasi di arte decorativa in Puglia ha privilegiato i secoli del Medioevo e
del Rinascimento, tuttavia, gli studi sinora condotti sul periodo
tradizionalmente indicato come “età barocca”, hanno messo in luce casi e opere
di assoluto rilievo. I processi di visualizzazione del potere e l’uso delle
immagini a fini “persuasivi” promossi dalla chiesa della Controriforma,
condussero in questo lembo d’Italia, fatto di città vivaci e mercantili ma
anche di piccoli centri agricoli interni, ad un capillare interesse verso gli
oggetti liturgici e le opere di arte plastica d’argento, in significativo
parallelo con quanto s’andava manifestando in seno alle altre arti.
A tal fine sono state raccolte più
di quaranta opere provenienti dalle chiese di Acquaviva delle Fonti,
Conversano, Monopoli, Castellana Grotte, Polignano a Mare, Bari, Bitonto,
Bisceglie, Corato, Molfetta, Gravina di Puglia, Altamura, Ruvo di Puglia,
Terlizzi e dai Musei diocesani di Monopoli, Bitonto, Molfetta e Gravina.
Un rilievo speciale verrà dedicato ai casi
di Gravina, Conversano, e Bisceglie.
In queste città è possibile, infatti, riscontrare la presenza di particolari
condizioni mecenatistiche: ovvero di una dinastia di feudatari (è il caso degli
Orsini di Gravina) o di una ricca comunità monastica che intreccia le proprie
vicende con quelle del patriziato locale (è il caso del monastero di S.
Benedetto a Conversano) o, infine, di vescovi raffinati e particolarmente
attenti alle arti visive (è il caso del Vescovo Sarnelli a Bisceglie) che
commissionarono lussuosi oggetti liturgici e statue.
La mostra si articolerà in quattro
sezioni, tra di loro complementari, dipinti, sculture d’argento, parati e
oggetti liturgici, documenti e
costituirà il risultato finale di un’indagine sul territorio volto alla
scoperta di un patrimonio ancora poco esplorato e misconosciuto, ancorché
ricchissimo di oggetti di rara qualità e di grande interesse sul piano storico
ed estetico. Oggetti d’arte ma anche strumentali, perché funzionali alla
liturgia trionfalistica tipica dell’età della Controriforma: statue da
processione, busti-reliquiario, ostensori, calici eucaristici. Il percorso
espositivo proporrà inoltre una scelta accurata di coeve testimonianze
pittoriche provenienti da alcuni centri del territorio preso in esame
raffiguranti momenti ed episodi della rappresentazione della liturgia,
proponendo un confronto tra i pezzi esposti e le correlate raffigurazioni
dipinte. Questa sezione prevede, inoltre, lo studio delle relazioni
iconografiche tra i santi patroni e co-patroni effigiati nella statuaria d’argento
e le coeve raffigurazioni pittoriche, al fine di poter comprendere meglio il
fitto intreccio di pratiche devozionali e modelli iconografici. La quarta
sezione ospiterà alcune testimonianze archivistiche provenienti da alcuni dei
maggiori archivi della regione (Archivio di Stato di Bari, Archivio Diocesano
di Trani, Archivio di Stato di Trani, Archivio Diocesano di Gravina di Puglia,
Archivio Diocesano di Conversano, Archivio diocesano di Bisceglie…). In essa
verranno esposti alcuni dei principali documenti d’archivio, inediti o già
rintracciati, riguardanti le commissioni di oggetti d’arte argentaria o le
cerimonie in cui essi erano coinvolti.
Punto di forza riguardante le indagini
scientifiche sul territorio che hanno
costituito il lavoro di preparazione alla mostra stessa, è, all’interno del
catalogo edito da Mario Adda, un Repertorio degli argenti barocchi in Terra di
Bari: una scelta antologia di oltre cinquecento opere, gran parte delle quali
inedite. Uno strumento non solo inteso a riportare agli atti le ricerche
condotte sulle opere inserite nel percorso espositivo, ma, insenso più ampio,
pensato per la divulgazione della conoscenza degli oggetti d’arte applicata
nell’ambito della Terra di Bari dei secoli XVII e XVIII: un patrimonio ancora
poco studiato e passibile di notevoli scoperte sia sul piano delle opere ancora
inedite – collocate spesso in luoghi poco accessibili come le sacrestie delle
chiese, i ‘tesori’ dei monasteri e via dicendo – sia sul piano del rapporto tra
opere d’arte e storia delle istituzioni.
Il comitato scientifico di assoluto
prestigio accademico nel panorama nazionale ed internazionale è costituito da Francesco Abbate, Daria Catello, Nicola
Cleopazzo, Rosaria Colaleo, Marco Collareta, Francesco Di Palo, Letizia Gaeta,
Gérard Labrot, Giacomo Lanzilotta, Dora Liscia Bemporad, Francesco Liuzzi,
Francesco Lofano, Benedetta Montevecchi, Maria Pia Pettinau Vescina, Regina
Poso e Renato Ruotolo.
La mostra è posta sotto l’Alto Patronato
del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e gode dei patrocini del Pontificio Consiglio
della Cultura, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo,
della Regione Puglia – Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo,
dell’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari, dell’Università del Salento,
della Provincia di Bari, della Città di Conversano, della Città di Bitonto,
della Città di Polignano a Mare, dell’Arcidiocesi Bari-Bitonto, della Diocesi
Conversano-Monopoli, dell’Arcidiocesi Trani-Bisceglie-Barletta, della Diocesi
Altamura-Gravina-Acquaviva, della Diocesi di Andria, della Diocesi di
Molfetta-Ruvo-Giovinazzo Terlizzi, del Centro Ricerche di Soria e Arte di
Bitonto e del Centro Studi “Giovanni Previtali”.