Da Palazzo Gentile, semaforo verde per la variante al piano regolatore riguardante le zone F. Dopo che l’argomento era stato rinviato, nella seduta del 28 aprile scorso, il consiglio comunale ha approvato ieri, con i soli voti favorevoli della maggioranza, il provvedimento (abortito già con la precedente amministrazione, ma bloccato per una serie di cavilli) che mira a modificare il regime di intervento nelle zone F (aree destinate a infrastrutture ed impianti di interesse pubblico) per far si che, non solo il Comune, ma anche un privato, possa presentare progetti di lottizzazione.
Sulla questione, nel giugno 2012, l’ex dirigente dell’ufficio Urbanistico Mario Granieri, fece notare che, trascorsi 5 anni dalla data della zonizzazione, scade il vincolo per le zone F ed è necessaria un’altra zonizzazione. Quindi il provvedimento non potrebbe essere attuato. Osservazioni, fatte proprie dalla minoranza e ribadite in aula, che spinsero l’assise a rinviare la questione.
Una minoranza che però si è dimostrata divisa.
Netta contrarietà è espressa dal Partito Democratico. “Sugli obiettivi siamo d’accordo, ma abbiamo perplessità sull’iter. Se l’atto sarà approvato si andrà incontro ad un’inutile perdita di tempo, poiché sarà invalidato dalla Regione. Noi riteniamo, invece, che le osservazioni di Granieri siano da accogliere in pieno” è il commento di Franco Natilla, che invita il segretario generale Salvatore Bonasia prendere ulteriore tempo per analizzare il tema.
Sulla stessa linea Francesco Paolo Ricci, che paventa la possibilità che si vada incontro ad un inutile contenzioso e rileva, nella delibera, contraddizioni rispetto al testo di un precedente atto, il numero 111 del 2011: “Chi ne pagherà le conseguenza? Sia chiaro che noi non siamo contrari all’iniziativa dei privati. Ma l’atto è viziato da eccesso di potere e da contraddizioni e, dunque, palesemente illegittimo. Inoltre, siamo del parere che più che agevolare il privato, lo si dissuada”.
“E’ necessaria una ripianificazione, Questa è l’ennesima toppa nel settore urbanistico – conclude – Ecco perché, come già facemmo con l’amministrazione Valla, daremo voto contrario”. E così è stato.
Si astiene, invece, il centrodestra che, nelle parole di Domenico Damascelli (Forza Italia), loda la variante, meritevole, a suo dire, di “sbloccare l’iniziativa privata da norme che puzzano di vecchio e che, premettendo sono all’ente pubblico di intervenire, erano da regime comunista”. “Mi fa piacere che anche la sinistra vada in questa direzione” commenta l’ex vicesindaco che, tuttavia, dal punto di vista tecnico, invita a valutare meglio la fondatezza delle osservazioni di Granieri. La linea di Fi è adottata anche da Francesco Toscano (Udc) che, al momento della votazione, si astiene.
La maggioranza, tuttavia, non ha alcun indugio, questa volta, nell’approvare l’atto, forte del parere positivo del segretario generale Salvatore Bonasia e delle osservazioni di Giuseppe Sangirardi, successore di Granieri all’ufficio urbanistico, che affermò la sua contrarietà a quanto dichiarato dal predecessore, perché non si avrebbe il vincolo di cinque anni, nascendo quest’ultimo soltanto dalla data dell’esproprio dell’area. Sarebbe, secondo Sangirardi, dopo l’esproprio che, passato un quinquennio senza la realizzazione dell’opera a cui la zona F è destinata, il vincolo decade. Ma, non avendo il Comune ancora attivato le procedure di esproprio, le aree rimarrebbero nella disponibilità dei proprietari.
“Non ravviso alcun motivo di indugiare ulteriormente – conclude il sindaco Michele Abbaticchio – Siamo convinti che il provvedimento possa promuovere gli investimenti, semplificando l’iter procedurale per i proprietari di terreni rientranti in zona F, ma lasciando potere discrezionale al consiglio comunale”.
Rinviati, infine, i restanti punti all’ordine del giorno, che saranno trattati nella seduta di domani.