Tari, Tasi e
Addizionale Irpef: il Consiglio comunale è continuato con temi di natura
economica, con l’approvazione delle tariffe sui principali tributi a carico dei
contribuenti bitontini.
E numerose sono le polemiche che si sono scatenate in
aula e che si scateneranno in futuro.
Da un lato la maggioranza, con l’assessore
al Bilancio Michele Daucelli a
spiegare e giustificare scelte dolorose ma inevitabili, dall’altro l’opposizione,
con i soli Francesco Paolo Ricci (PD) e Domenico Damascelli (FI)
a contestare duramente l’inasprimento fiscale.
Punti di partenza nelle
scelte dell’Amministrazione – come spiegato da Daucelli – sono il cosiddetto “bilancio armonizzato” di 1,4 milioni
di euro, che impone agli enti locali di muoversi in base all’incassato o non
più all’accertato, ed i tagli della
spending review imposti da Roma, e anche dall’Unione Europea, che hanno a
loro volta privato il Comune di ben 1,2 milioni di euro. A questi vanno ad
aggiungersi ulteriori mancati trasferimenti statali di 600mila euro.
«Abbiamo
dovuto aumentare le tariffe, allineandoci a molti altri comuni: o tagliavamo i
servizi o aumentavamo le tasse – ha osservato Daucelli –. Dinanzi ai tagli e ai minori trasferimenti
abbiamo dovuto prendere delle scelte dolorose».
Sulla TARI (tributo comunale sui rifiuti) forti
critiche non solo alle tariffe ma anche al piano finanziario. Ricci e
Damascelli, infatti, sottolineano lo stato di sporcizia della città.
«Facciamoci
un giro della città: è più pulita o più sporca? La somma che spendiamo
corrisponde al servizio che ci viene erogato? –
fa notare il capogruppo dem –. Da
tempo chiedo un resoconto per singole voci di spesa dell’ASV degli ultimi tre
anni. Perché non si affronta seriamente la questione ASV? Per non parlare poi
del verde pubblico, in una situazione devastante. La città è più sporca
rispetto al passato. Viene spesa una montagna di soldi per qualche capriccio di
qualcuno, per feste e festicciole, perché non coprire questi servizi?».
«La
gente mi segnala un manto di fiori secchi e foglioline in via Repubblica, ho
sollecitato l’ASV per la pulizia delle strade anche dai rifiuti attraverso un
reportage fotografico, ma dopo giorni quei fiori e quei rifiuti sono ancora lì –
punge il consigliere forzista –. Il Piano
finanziario non rende giustizia, è del tutto insufficiente alle esigenze della
città. Chi è deputato a rendere più pulita la qualità della città non lo fa».
TASI(Tributo per i servizi indivisibili): l’aliquota è aumentata dell’1%, passando
dall’1,5% al 2,5%. «Un dato che resta
comunque sotto la media nazionale», evidenzia l’assessore al Bilancio.
Mentre per quanto concerne l’addizionale
IRPEF, si è passati dallo 0,40% («tra
le aliquote più basse del passato», ricorda Daucelli) allo 0,70%, ma è
cambiata la fascia di esenzione: fino ad ora, riguardava la fascia di
popolazione con reddito da 0 a 8mila euro, adesso è stata estesa alla fascia
con reddito fino a 13mila euro.
«Non
c’è equità fiscale, noto superficialità nella redazione di questi atti, sono
tre anni di aumenti vertiginosi delle imposte locali, non vengono fatte azioni
serie di recupero, una certa fascia di cittadini di Bitonto è troppo vessata
dalle tasse», critica Ricci, seguito da Damascelli: «C’è un continuo inasprimento della
pressione fiscale, esacerbata al massimo. È un ulteriore atto di macelleria
sociale per la nostra comunità. Da tre anni mettete le mani nelle tasche dei
cittadini come mai nessuno aveva fatto prima. Passerete alla storia come l’Amministrazione
delle tasse più alte che ci possano essere. La TASI va a colpire l’abitazione
principale e le fasce più deboli. L’esenzione sull’addizione IRPEF è irrisoria
dinanzi ad un’aliquota quasi raddoppiata».
A difendere l’operato
dell’Amministrazione ci pensa Giovanni
Ciccarone (Progetto Comune). «Possiamo avere un quadro più chiaro della
situazione se abbiamo una visione d’insieme di ciò che accade partendo dall’Europa
e da Roma – osserva –. Dal 2012 c’è l’obbligo
del pareggio di bilancio, che ti costringe a politiche economiche a livello
comunale di questo genere. Poi ora c’è il “bilancio armonizzato”: se fino a
ieri si spendeva l’impegnato, oggi siamo costretti a spendere quello che si ha
in cassa. Nessuno in Consiglio comunale ha l’interesse ad aumentare le tasse ma
è necessario spiegare ai cittadini questi processi. Abbiamo mantenuto i servizi».
«È
necessario un controllo di gestione delle aziende partecipate e delle
commissioni tecniche» aggiunge Ciccarone, con la sua proposta
che ottiene anche il consenso del sindaco Abbaticchio.
Tutti i
provvedimenti vengono approvati con il voto favorevole e compatto della
maggioranza contro i soli cinque voti contrari della minoranza.