Dalla Città metropolitana di Bari riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Una nuova macrostruttura della Città metropolitana di Bari con 13 servizi apicali, altrettanti dirigenti, il direttore e il segretario generale. Un modello organizzativo (operativo dal 1 giugno 2016) approvato dal Consiglio metropolitano insieme ad un ampio “pacchetto” di provvedimenti legati ad una nuova organizzazione e gestione del personale (misurazione e valutazione delle performance, attribuzione della progressione economica orizzontale, regolamento dell’area delle posizioni organizzative e delle alte professionalità).
I servizi, passati da 16 a 13 e individuati sulla base delle nuove funzioni attribuite alla Città metropolitana dalla legge regionale di “Riforma del sistema di governo regionale e territoriale”, sono: “Polizia metropolitana”; “Pianificazione strategica, Politiche comunitarie, Società partecipate e Formazione”; “Programmazione Economica, Servizio Finanziario, Tributi, Economato e Provveditorato”; “Avvocatura e Contenzioso”; “Affari Generali, Istituzionali, Contratti, Informatizzazione e Statistica”; “Risorse Umane e Sicurezza del Lavoro”; “Pianificazione Territoriale Generale, Viabilità, Trasporti”; “Edilizia, Impianti Termici, Tutela e Valorizzazione dell’Ambiente”; “Controllo dei fenomeni discriminatori e Welfare”; “Promozione e Coordinamento dello Sviluppo Economico”; “Beni e Attività Artistiche e culturali”; “Demanio, Patrimonio, Locazioni e Politiche del Lavoro” e “Stazione Unica Appaltante”.
“Una riorganizzazione calibrata sulle nuove funzionali fondamentali conferite dalla legge Delrio alla Città metropolitana quali la pianificazione strategica e territoriale e la centrale unica degli appalti – spiega il sindaco metropolitano, Antonio Decaro -. Questa nuova organizzazione tiene conto non solo delle nuove funzioni, ma anche di quelle che abbiamo perso o intendiamo restituire e del numero ridotto dei dipendenti a seguito del taglio del 30 per cento dei costi del personale, imposto dalla legge, e dei prepensionamenti. Siamo, comunque, pronti a ripartire con una struttura più snella ed efficiente che si appresta a gestire una parte dei fondi della programmazione 2014 – 2020 destinati ai 41 Comuni della Città metropolitana”.