“I cittadini che hanno bisogno di assistenza sono spesso costretti a macinare chilometri per raggiungere le strutture presenti sul territorio e dopo interminabili liste di attesa. Sui Centri Diurni ho presentato più interrogazioni e persino un emendamento al Bilancio di Previsione 2017. Al Welfare della Regione Puglia chiedo di passare dalle parole ai fatti”.
Così Domenico Damascelli, consigliere regionale di Forza Italia.
“Gli accessi ai Centri – prosegue – sono stati riattivati anche a seguito di una mia denuncia per sollecitare la Giunta regionale ad intervenire. Si ricorderà, infatti, il blocco che è durato fino a novembre scorso, impedendo a cittadini anziani, diversamente abili o bisognosi di cure per patologie neurologiche di ricevere la dovuta assistenza. Oggi, però, il problema non è ancora risolto: le liste d’attesa compromettono l’accesso dei pazienti nelle strutture più vicine al loro territorio e la Regione ancora non dà risposte concrete. Basterebbe, infatti, contrattualizzare alcune strutture nuove e di eccellenza, con personale altamente specializzato, bandendo avvisi pubblici per il regolare e trasparente espletamento delle procedure. Cosa che, sebbene sia stata chiesta dai pazienti prima ancora che dai centri di nuova realizzazione, Regione e Asl continuano a non fare. Eppure, è evidente la richiesta di assistenza da parte dei cittadini bisognosi di cure adeguate e l’insufficienza della risposta della Puglia rispetto alla domanda. Ed ecco, dunque, – conclude Damascelli – la richiesta doverosa da formulare e trasmettere all’attenzione dell’assessore Negro che, a seguito delle mie sollecitazioni durante il dibattito sulla legge di stabilità, ha convocato per il prossimo 9 gennaio il tavolo tecnico sulla disabilità: si avvii una concreta concertazione con gli operatori del terzo settore e si provveda ad individuare quanto necessario per procedere celermente con il potenziamento dei servizi erogati da ulteriori centri diurni, sempre con procedure trasparenti, se si vuole veramente rimediare ad un grave stallo che lede il diritto dei pugliesi di accedere all’assistenza socio-sanitaria”.