Una cosa è certa. Questo capodanno bitontino farà a lungo
parlare di sé per la sua particolarità.
«Abbiamo
guardato alle offerte degli altri territori – ha affermato ieri durante la conferenza stampa di presentazione il
sindaco Michele Abbaticchio -. Tutti hanno puntato sul commerciale, noi
abbiamo deciso di realizzare qualcosa di diverso, puntando sulle nostre radici, sulla nostra storia».
Ecco allora che il capodanno diventa Capodanze 2015.
La diciassettesima edizione del festival folk
itinerante di musica e danze farà tappa proprio nella nostra città per
attendere con i bitontini l’inizio del nuovo anno.
«La
scelta è stato il frutto di una lunga riflessione –
ha spiegato l’assessore al Marketing territoriale Rino Mangini – in quanto al
Comune sono state presentate tante proposte», tra cui spiccano quelle del Giovinazzo Rock Festival e dell’Asso Deejay.
A permettere di scalzare la concorrenza, però, è stata
anche la distribuzione in più giorni, caratteristica che permetterà a Bitonto
di concludere il 2015 con il quindicesimo festival dell’anno.
Il clou sarà ovviamente la notte del 31 dicembre quando Piazza
Cattedrale si animerà con la musica e le danze di Eric Thezè, Claudio Cesaroni, Carovana Folkart, A. Sanguineto/S. Baldan,
A voce stesa e gli ospiti d’eccezione dell’Officina Zoè dal Salento.
Fungerà da antipasto, invece, il concerto del 30 dicembre in Piazza Caduti del Terrorismo con Re Pambanelle, Maryam, Cantori di Carpino, Trequarti, Claudio Cesaronie A voce stesa. Il 1° gennaio sarà la volta di Palombaio, dove in Piazza Milite Ignoto si esibiranno Folkemigra, Malarazza, Carovana Folkart, A. Sangineto/S. Baldan,
Claudio Cesaroni e Tarantella no
stop.
Ma le sorprese non si esauriscono qui. Dal 28 al 1° gli
artisti svolgeranno degli stage gratuitipresso l’Istituto Maria Cristina di Savoia, il Convivium San Nicola, il Teatro
Traetta e il Torrione Angiono. Basterà compilare il modulo di registrazione
disponibile al Torrione Angioino o contattare l’associazione sul profilo di facebook
“Capodanze” per poter prenderne parte.
Al termine di ogni lezione è prevista una “Scheggia
folk” ossia una incursione nelle piazze per ballare insieme.
Più intimistici gli spettacoli “Donne e Madonne”. Il
primo previsto alle 18.30 del 30 dicembre a Teatro consisterà nell’esecuzione
di canti d’amore e serenate, mentre il secondo si terrà alle 17.30 del 1°
gennaio nella Chiesa di San Francesco d’Assisi dove risuoneranno i canti d’amore
e devozionali.
«Più
di 250 operatori – ha svelato l’assessore – soggiorneranno a Bitonto all’Istituto Maria
Cristina», struttura che ha prontamente accolto l’iniziativa comunale.
«Ho
ammirato la diversità, il tocco di classe che l’amministrazione ha voluto dare
a questo capodanno» è stato il commento del presidente dell’ASP Maria Cristina di Savoia, Vito Masciale, che, insieme a tutto il
cda, ha provveduto anche alla sistemazione dei locali della struttura.
«Il nostro
Festival è balfolk e si svolgerà non solo sul palco, ma su tutta la piazza. Non
ci sono festival simili al Sud – ha dichiarato Francesco Marino, direttore artistico
di Capodanze -. Il nostro ha origine a
Deliceto (FG), nel Subappennino, ed è il secondo più grande d’Italia per numero
di stagisti». Sono gli stessi, tra l’altro a finanziare l’associazione. Per
questo, il progetto può essere anche conveniente per le casse comunali.
Per Bitonto, infatti, il costo di Capodanze è di circa 10.500 euro.
«Un
ringraziamento va all’associazione Folkemigra, che ha proposto l’evento, e a Re
Pambanelle – ha concluso Mangini -. Importante è stata anche la collaborazione dei comitati di quartiere “Palombaio”
e del neonato “Porta Robustina”».