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Home » All’Ospedale San Paolo un team di operatori e volontari a sostegno delle famiglie dei pazienti Covid

All’Ospedale San Paolo un team di operatori e volontari a sostegno delle famiglie dei pazienti Covid

L’obiettivo è facilitare la comunicazione tra ospedale e parenti dei degenti attraverso mezzi telefonici e telematici dedicati

Lucia Maggio by Lucia Maggio
17 Dicembre 2020
in Cronaca
All’Ospedale San Paolo un team di operatori e volontari a sostegno delle famiglie dei pazienti Covid
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Uno sportello a distanza di ascolto e sostegno per garantire alle famiglie dei pazienti Covid un contatto diretto con l’ospedale utile per ricevere informazioni e rassicurazioni e offrire, nello stesso tempo, supporto piscologico, in vista del periodo natalizio. E’ questo l’obiettivo del team di lavoro nato all’Ospedale San Paolo, con direzione medica, assistenti sociali, psicologi e volontari che, attraverso un numero telefonico dedicato, in determinate fasce orarie e un indirizzo email, permette di mantenere un filo diretto tra i pazienti ricoverati e i loro cari.

“L’arrivo del periodo natalizio e le limitazioni degli accessi in ospedale per rispettare i protocolli anti Covid hanno posto la necessità di attivare un servizio di accoglienza e aiuto per le famiglie dei pazienti – spiega la psicologa dell’ospedale San Paolo, Carmela Zelano – con i mezzi telefonici e telematici a nostra disposizione stiamo provando a colmare il vuoto che spesso si crea nei pazienti tenuti distanti dai propri cari e a venire incontro alle esigenze delle famiglie: soltanto sapere se il congiunta sta meglio e non si trova più in una condizione di pericolo è sufficiente a lenire sofferenza e preoccupazione in questo momento così particolare per tutti”.

Durante il ricovero, le informazioni sullo stato clinico del paziente vengono fornite quotidianamente, nelle ore pomeridiane, dal medico di reparto che contatta il familiare di riferimento. A loro volta le famiglie possono mettersi in contatto con l’ospedale utilizzando preferibilmente la comunicazione via mail all’indirizzo di posta elettronica fornito dal reparto.

 

I contatti – come stabilito nel vademecum dell’ospedale – saranno limitati allo stretto indispensabile, dal momento che il personale non può essere distratto da prioritarie attività assistenziali e che, per motivi di privacy, non può fornire notizie riservate sui pazienti, non potendo accertarsi della reale identità della persona al telefono.

Uno sportello a distanza di ascolto e sostegno per garantire alle famiglie dei pazienti Covid un contatto diretto con l’ospedale utile per ricevere informazioni e rassicurazioni e offrire, nello stesso tempo, supporto piscologico, in vista del periodo natalizio. E’ questo l’obiettivo del team di lavoro nato all’Ospedale San Paolo, con direzione medica, assistenti sociali, psicologi e volontari che, attraverso un numero telefonico dedicato, in determinate fasce orarie e un indirizzo email, permette di mantenere un filo diretto tra i pazienti ricoverati e i loro cari.

“L’arrivo del periodo natalizio e le limitazioni degli accessi in ospedale per rispettare i protocolli anti Covid hanno posto la necessità di attivare un servizio di accoglienza e aiuto per le famiglie dei pazienti – spiega la psicologa dell’ospedale San Paolo, Carmela Zelano – con i mezzi telefonici e telematici a nostra disposizione stiamo provando a colmare il vuoto che spesso si crea nei pazienti tenuti distanti dai propri cari e a venire incontro alle esigenze delle famiglie: soltanto sapere se il congiunta sta meglio e non si trova più in una condizione di pericolo è sufficiente a lenire sofferenza e preoccupazione in questo momento così particolare per tutti”.

Durante il ricovero, le informazioni sullo stato clinico del paziente vengono fornite quotidianamente, nelle ore pomeridiane, dal medico di reparto che contatta il familiare di riferimento. A loro volta le famiglie possono mettersi in contatto con l’ospedale utilizzando preferibilmente la comunicazione via mail all’indirizzo di posta elettronica fornito dal reparto.

 

I contatti – come stabilito nel vademecum dell’ospedale – saranno limitati allo stretto indispensabile, dal momento che il personale non può essere distratto da prioritarie attività assistenziali e che, per motivi di privacy, non può fornire notizie riservate sui pazienti, non potendo accertarsi della reale identità della persona al telefono.

Uno sportello a distanza di ascolto e sostegno per garantire alle famiglie dei pazienti Covid un contatto diretto con l’ospedale utile per ricevere informazioni e rassicurazioni e offrire, nello stesso tempo, supporto piscologico, in vista del periodo natalizio. E’ questo l’obiettivo del team di lavoro nato all’Ospedale San Paolo, con direzione medica, assistenti sociali, psicologi e volontari che, attraverso un numero telefonico dedicato, in determinate fasce orarie e un indirizzo email, permette di mantenere un filo diretto tra i pazienti ricoverati e i loro cari.

“L’arrivo del periodo natalizio e le limitazioni degli accessi in ospedale per rispettare i protocolli anti Covid hanno posto la necessità di attivare un servizio di accoglienza e aiuto per le famiglie dei pazienti – spiega la psicologa dell’ospedale San Paolo, Carmela Zelano – con i mezzi telefonici e telematici a nostra disposizione stiamo provando a colmare il vuoto che spesso si crea nei pazienti tenuti distanti dai propri cari e a venire incontro alle esigenze delle famiglie: soltanto sapere se il congiunta sta meglio e non si trova più in una condizione di pericolo è sufficiente a lenire sofferenza e preoccupazione in questo momento così particolare per tutti”.

Durante il ricovero, le informazioni sullo stato clinico del paziente vengono fornite quotidianamente, nelle ore pomeridiane, dal medico di reparto che contatta il familiare di riferimento. A loro volta le famiglie possono mettersi in contatto con l’ospedale utilizzando preferibilmente la comunicazione via mail all’indirizzo di posta elettronica fornito dal reparto.

 

I contatti – come stabilito nel vademecum dell’ospedale – saranno limitati allo stretto indispensabile, dal momento che il personale non può essere distratto da prioritarie attività assistenziali e che, per motivi di privacy, non può fornire notizie riservate sui pazienti, non potendo accertarsi della reale identità della persona al telefono.

Uno sportello a distanza di ascolto e sostegno per garantire alle famiglie dei pazienti Covid un contatto diretto con l’ospedale utile per ricevere informazioni e rassicurazioni e offrire, nello stesso tempo, supporto piscologico, in vista del periodo natalizio. E’ questo l’obiettivo del team di lavoro nato all’Ospedale San Paolo, con direzione medica, assistenti sociali, psicologi e volontari che, attraverso un numero telefonico dedicato, in determinate fasce orarie e un indirizzo email, permette di mantenere un filo diretto tra i pazienti ricoverati e i loro cari.

“L’arrivo del periodo natalizio e le limitazioni degli accessi in ospedale per rispettare i protocolli anti Covid hanno posto la necessità di attivare un servizio di accoglienza e aiuto per le famiglie dei pazienti – spiega la psicologa dell’ospedale San Paolo, Carmela Zelano – con i mezzi telefonici e telematici a nostra disposizione stiamo provando a colmare il vuoto che spesso si crea nei pazienti tenuti distanti dai propri cari e a venire incontro alle esigenze delle famiglie: soltanto sapere se il congiunta sta meglio e non si trova più in una condizione di pericolo è sufficiente a lenire sofferenza e preoccupazione in questo momento così particolare per tutti”.

Durante il ricovero, le informazioni sullo stato clinico del paziente vengono fornite quotidianamente, nelle ore pomeridiane, dal medico di reparto che contatta il familiare di riferimento. A loro volta le famiglie possono mettersi in contatto con l’ospedale utilizzando preferibilmente la comunicazione via mail all’indirizzo di posta elettronica fornito dal reparto.

 

I contatti – come stabilito nel vademecum dell’ospedale – saranno limitati allo stretto indispensabile, dal momento che il personale non può essere distratto da prioritarie attività assistenziali e che, per motivi di privacy, non può fornire notizie riservate sui pazienti, non potendo accertarsi della reale identità della persona al telefono.

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