di DANIELE SOMMA
Franco Battiato ora è nell’universo.
Si spegne il corpo, ma non la vita e l’anima di uno dei più grandi cantautori italiani della storia
Ci sono uomini che non appartengono a questa razza umana, un po’ per scelta, un po’ per forma mentis.
Cinquecento anni fa un uomo da Vinci, sconfinava la mente verso dimensioni mai pensate fino all’epoca, proponendo dipinti, opere e idee che segnarono la storia dell’umanità. Ai giorni nostri un siciliano da Ionia (Catania), paese che tra l’altro non esiste più, ha raccontato agli italiani e non solo, i mali e le debolezze che abitano le nostri anime, proponendo a volte anche soluzioni per combatterli.
Un mistico, Franco Battiato, col suo pop filosofeggiante e i suoi testi di un’immensità e una conoscenza della storia, inaudita.
La storia della musica è segnata dal suo passaggio. Fra i suoi più grandi successi l’album “La voce del padrone” del 1981, il capolavoro ” La cura” dell’album “L’imboscata del 1996” e “Shock in my town” di “Gommalacca” del 1998. Suo inoltre, il testo della canzone vincitrice del festival di Sanremo 1981, Per Elisa, cantata da Alice.
Sonorità che fanno viaggiare la mente dall’antica Cina della dinastia dei Ming che visse durante il Medioevo per poi spegnersi nella metà del XVII secolo, fino alla danza sulle spine dorsali dei Dervishers Turners.
Grazie per averci regalato la bellezza della complessità dei testi, pieni di vita e motore di curiosità per chi non conosce abbastanza il mondo e la sua storia.
E ora che viaggi nello spazio, luogo che più ti compete, proteggici dalle paure delle ipocondrie, sollevaci dai dolori e dagli sbalzi d’umore, O tu che non sopportavi i cori russi, la musica finto rock, la new wave italiana, il free jazz punk inglese e la nera africana. Genio del novecento.