“Questi cinque anni sono stata una cavalcata meravigliosa insieme a voi”, ha aperto così il suo secondo comizio il candidato sindaco Michele Abbaticchio in una gremita piazza Moro.
“Ci siamo riappropriati delle piazze, delle strutture abbandonate e con i progetti finanziati tutto saremo in grado di cambiarla ancora di più: avremo una Bitonto migliore con aree parcheggio in prossimità del centro, aree pedonali, nuovi strumenti e progetti per gli investimenti edilizi”.
Ed elenca le progettualità dei fondi Cipe: nuovi allestimenti per il Torrione Angioino, il Lungolama, una più pedonale via Repubblica, una nuova piazza Caduti del Terrorismo e Berlinguer e spazi migliori nella zona Artigianale.
E poi pone l’attenzione sui minori e sulla sicurezza.
“Ci lamentiamo spesso dei furti e non ci rendiamo conto che per la maggior parte sono commessi da minori – continua il candidato -. Minori che fanno parte di una famiglia che non vuole esserlo più, che ha detto ai propri figli di non fidarsi più delle istituzioni, della scuola, che cercare un lavoro è inutile. È su di loro che dobbiamo insistere, continueremo a sollecitare il prefetto, il questore, a prendere quei ragazzini e a restituire loro un senso in questa società”.
E poi grida con forza: “Basta chiudere gli occhi, tapparci le orecchie, basta dire “noi e quelli”, basta giustificarsi dietro il non volere denunciare perché tanto “non sono figli nostri”. La nostra sfida è proprio questa: restituire i nostri figli, tutti, alla nostra città. Dobbiamo entrare nelle pareti domestiche dei nostri concittadini, evitare che ci siano casi di violenza perché sono la punta dell’iceberg di una situazione più grave fatta di mancanza di lavoro, di speranza”.
Altro tema fondante quello del lavoro: “Abbiamo investito in un centro di innovazione tecnologica, la zona artigianale, finalmente, si riprende anche il suo valore commerciale. La nostra città non ha rivali sul piano logistico perché siamo vicinissimi a ponti, al casello autostradale, all’aeroporto. Pensiamo alla ricerca, ad avvicinare la città alla campagna”.
“Abbiamo tante sfide da affrontare assieme – ribadisce Abbaticchio – e una di questa è Matera 2019 con un percorso che passerà proprio da Palombaio e Mariotto. Ci sono tanti ragazzi che hanno scommesso su di noi e senza di loro non ce l’avremmo mai fatta. Abbiamo creduto in una città più a misura di bambino, con qualche buca in più per le strade, ma con il 70% delle scuole ristrutturate”.
“Abbiamo creduto in una città che ha nei propri mezzi la sua forza: sono stato alle riunioni per la candidatura di Bitonto a Capitale Italiana della cultura e non c’era un solo bitontino che pensava che non ce l’avremmo fatta: questa fiducia è un patrimonio che non può morire”.