Si sono detti soddisfatti gli esponenti di Italia in Comune Puglia in merito ai progressi avvenuti sul tema ‘Palagiustizia’ di Bari. I sindaci dei comuni del barese aderenti al partito non avevano esitato, nei giorni scorsi, a schierarsi al fianco del collega Decaro impegnato a districarsi con la difficile questione dell’inagibilità del tribunale penale e dei termini imminenti fissati per lo sgombero a fronte della quasi assoluta incertezza sul dove far trasmigrare tutta l’attività giudiziaria del capoluogo. In particolar modo, Giuseppe Nitti, Primo Cittadino di Casamassima, di professione proprio penalista, aveva auspicato che Ministero o, alternativamente, proprietario dell’immobile agissero nell’immediato con una richiesta di proroga della data stabilita per lo sgombero. Un input di parte, aveva spiegato Nitti, necessario per permettere una valutazione di dilazione dei termini.
Oggi, l’Inail, proprietario dell’immobile di via Nazariantz, pare abbia inoltrato ufficialmente tale istanza.
“Non possiamo che dirci soddisfatti dell’avvenuta richiesta del differimento del termine del 31 agosto, che sarebbe senz’altro giunto in maniera infruttuosa vista la sua imminenza – ha dichiarato Giuseppe Delzotto– In questo modo sono state esaudite le legittime aspettative di sindaco Decaro ed è stata fornita una ‘boccata d’ossigeno’ a coloro ai quali, ora, spetta dirimere la questione. Tuttavia, si tratta di una ‘vittoria’ chiaramente molto parziale– ha continuato il sindaco di Binetto- Non dimentichiamo, infatti, c’è un altro termine a pendere a mo’ di spada di Damocle sulla vicenda che è quello della sospensione dei processi penali al 30 settembre. Ci aspettiamo che dal Ministero non se ne ‘lavino le mani’ come avvenuto finora e, anzi, accelerino le procedure per l’individuazione di una ‘casa’ certa per la giustizia penale di terra di Bari e per gli operatori del settore che non possono certo girare tra un palazzo e l’altro”.
Ad associarsi al commento di sindaco Delzotto anche Antonio Donatelli, Primo Cittadino di Triggiano: “Delle risposte chiare, certe, esaustive da parte del Governo sono auspicabili a strettissimo giro dal momento che parliamo di un tema così importante come quello della prosecuzione dei processi e del normale svolgimento della Giustizia. A differenza di chi deve agire nella legalità e deve, quindi, anche attenersi a tempi e dettami burocratici, la criminalità non conosce sosta. Il Ministero non può permettersi alcun passo falso sulla questione”.