L’ingegnere meccanico di Wilsted Conrad Bölicke è ormai una vecchia conoscenza della nostra città. Da quasi un decennio, si fionda dalla Germania in queste lande perché ammaliato da tutto quello che palpita dentro e dietro l’arte de re alòie, per dirla con Peppino Moretti e Michele Muschitiello.
Lo affascina, insomma, tutto quel mondo straordinario e ancestrale che sarebbe la nostra storia.
Anche quest’anno, a capo di una delegazione di giornalisti e studenti provenienti da Brema, ha visitato prima il frantoio di Franco Cuonzo a Palombaio, lasciandosi affascinare da tecniche di raccolta e modalità di molitura e spremitura, seguendo in pratica tutto il procedimento che conduce al cheto e rilucente ruscellare del nostro oro verde (qualche sera fa, ne parlavano anche in un noto quiz in tv, riconoscendo, loro, gli autori del programma, in Bitonto la città dell’Ulivo), poi sono andati tutti alla scoperta delle campagne. Non è mancata, infatti, la visita alla nostra Murgia e al mare di ulivi e masserie che la connota.
A Bitonto, a fare gli onori di casa l’assessore allo sviluppo rurale Rosa Calò. Nella sala degli affreschi della Biblioteca comunale, la professoressa ha illustrato agli attenti ospiti vicende e aneddoti che legano a doppio e secolare filo la nostra comunità alla pianta sacra a Pallade Atena, autentica ricchezza per noi. Inoltre, ha individuato acutamente nella figura di Federico II il simbolo storico che accomuna fieramente bitontini e teutonici. Che, peraltro, sono rimasti conquistati soprattutto dalla natura che ci circonda e dalla qualità altissima del nostro extravergine d’oliva, molto diverso dagli oli che usano in terra germanica.
È per questo che con entusiasmo hanno promesso che torneranno tra dodici mesi quaggiù, per farsi ancora una volta catturare da quello che, forse, noi stiamo dimenticando…