Il 27 maggio, nel giorno della ricorrenza della sua dipartita del prof. Arcangelo Morea, presso l’auditorium “A. Morea” dell’Istituto “De Gemmis-Traetta”, ha avuto luogo un incontro dibattito alla presenza degli alunni dell’istituto, di dirigenti scolastici, di parenti e amici: “le discese ardite e le risalite: quel che ci rende immortali”.
Durante l’incontro sono intervenuti: la dirigente scolastica dell’istituto, prof.ssa Rosaria De Matteis, Mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano allo Jonio e la prof.ssa Chiara Scardicchio, docente dell’Università di Foggia.
La prof.ssa Scardicchio ha sottolineato l’importanza della figura dell’insegnante, inteso come colui che “lascia il segno”, colui che gli allievi decidono di prendere a modello e che diventa guida e mentore negli anni, sempre predisposto all’ascolto e senza mai porsi in atteggiamento giudicante.
I contenuti delle discipline diventano solo un pretesto per veicolare l’azione formativa ed educativa e in questo il prof. Morea è stato un maestro.
Maestro inquieto e sempre alla ricerca di se stesso e della verità, cosi come ha ricordato Monsignor Savino, che ha richiamato alla memoria l’intrinseco bisogno di questo grande uomo di porsi e di porre continue domande, entrando a volte in conflitto con gli altri per la sua esuberante voglia di porsi e proporsi come provocatore.
E’ stata consegnata subito dopo il dibattito dalla prof.ssa Rossella la borsa di studio “Arcangelo Morea” all’alunna Carbonara Antonella della 3^C dell’istituto che si è distinta durante l’anno per merito e impegno in campo scolastico ed extra-scolastico.
L’incontro è stato allietato da canti e musica, diretti dal maestro Carmelo Bacco, che ben ha saputo coinvolgere l’intera assemblea e che ha ricordato l’amore per la musica e le arti in genere del compianto amico e professore.