Il
presidente Vito Palmieri ha cercato di essere chiaro fin dall’inizio.
«Questa sarà
una seduta in cui non dovremo deliberare niente, ma soltanto
discutere nel merito la questione Aro e raccogliere i pareri e le
proposte dei consiglieri». Altrimenti
detto: ghiotta opportunità per l’opposizione di chiedere lumi su una
materia vasta e complessa come quella dell’Ambito di raccolta
ottimale, prima che – settimana prossima – il Consiglio sarà
chiamato a dare il via libera al piano industriale senza poterlo più
toccare.
Cosa
che faranno pure Corato, Terlizzi, Ruvo e Molfetta.
Stamattina,
invece, in poco meno di 45 minuti, si è consumato lo strappo della
minoranza, che è uscita dell’aula facendo venire meno il numero
legale facendo sciogliere la seduta, e un campanello d’allarme nella
maggioranza, che mostra ancora una volta – nonostante il sindaco
abbia smentito e provato a tappare i buchi – evidenti mal di
pancia.
La
grana Aqp e interrogazioni senza risposta. I
lavori sono cominciati con la risposta del capogruppo Psi nonché
presidente della 3°commissione consiliare, Francesco Mundo, che ha
replicato all’articolo pubblicato dal “daBITONTO”
sui lavori Aqp in via Matteotti
(http://www.dabitonto.com/cronaca/r/ma-come-li-fanno-i-lavori-a-bitonto-la-riflessione-di-un-cittadino-sui-cantieri-in-via-matteotti/4700.htm).
«La
stampa – ha
detto – spesso
si fa abbindolare da facili esternazioni, ma c’è da dire che i
lavori stanno procedendo secondo i canoni previsti. Come
3°commissione non stiamo dormendo, ma abbiamo fatto sopralluoghi in
via Crocifisso, via Ancona e via mons. Marone per controllare lo
stato dell’arte, e abbiamo segnalato anomalie all’ufficio tecnico
comunale che ha costretto l’azienda a rivedere in qualche maniera il
suo operato». A
riguardo, il capogruppo socialista ha sottolineato che è già pronta
una bozza del regolamento che disciplina la manomissione del
sottosuolo pubblico, e ha rilanciato l’allerta sull’abbandono dei
pneumatici nelle campagne da parte di alcune aziende della città,«che
in questo modo fanno evasione fiscale».
Sui
lavori dell’Acquedotto pugliese intende vederci chiaro anche il
capogruppo Pd Francesco Paolo Ricci, che ha chiesto l’istituzione di
una commissione ad hoc che controlli gli interventi eseguiti e una
indagine a campione su quelli effettuati negli ultimi 15 anni.
Un
altro capogruppo, quello di Forza Italia, Domenico Damascelli, ha
scatenato la bagarre sulle interrogazioni consiliari senza risposta
da troppo tempo. L’ex vicesindaco, infatti, starebbe attendendo da
tempo risposte su largo Caldarola, Ricci le carte sulla questione
giudice di pace a Bitonto, Intini chiarimenti sul Centro
commerciale naturale (Ccn) e sulla piscina comunale, e qualche mese
fa ha scritto addirittura al prefetto di Bari. Anche Christian
Farella (Gruppo misto) e Francesco Toscano (Udc) hanno denunciato
questo comportamento dell’amministrazione che svilisce il ruolo dei
consiglieri.
Il
“blitz” dell’opposizione. Dopo
gli antipasti, Attilio Tornavacca, esperto
della Esper spa,
era pronto a illustrare il piano industriale dell’Aro. Damascelli,
però, si è accorto che gli esponenti della maggioranza sono
soltanto 11 (assenti Gala, Masciale, Ciccarone, Fioriello,
Rutigliano) e che il numero legale si regge con l’opposizione, e
perciò ha chiesto al presidente Palmieri di concordare i lavori
dell’assise.
Al
suo rifiuto, l’esponente forzista ha chiesto la verifica del numero
legale, ottenendola. Accade, però, che al momento dell’appello,
l’intera minoranza si è alzata e ha lasciato i banchi. Conseguenza
inevitabile: soltanto 11 presenti, troppo pochi per poter continuare.
Assise sciolta e tutti a casa. È la prima volta che accade durante
l’amministrazione Abbaticchio.
Lo
sguardo di Tornavacca era tutto un programma. Intini e compagni hanno
lasciato l’aula con il sorriso sulle labbra. «Avevamo
chiesto di concordare i lavori e non è stato concesso. Il nostro
lavoro deve essere rispettato», hanno
ripetuto.
La
maggioranza ha fatto fatica a crederci. «Oggi la città non ha
subito alcun danno– ha
affermato il sindaco – perché
questo era un Consiglioconvocato
per permettere all’opposizione di conoscere più da vicino la materia
perché non hanno potuto farlo prima, e loro hanno preferito
andarsene. Mal di pancia nella maggioranza? Assolutamente no, perché
oggi non dovevamo deliberare nulla».
Sarà,
ma forse è un problema di cui tener conto.