Correvano gli anni 80 quando la scuola media “Anna De Renzio” veniva collocata all’interno di un edificio privato, tra via Carrara e via Leopardi, a cui il Comune di Bitonto corrisponde un affitto annuo di circa 70.000,00 euro.
Mica bruscolini…
La scuola risulta sovraffollata e la struttura potrebbe non essere, almeno dall’aspetto, a norma di legge.
L’Amministrazione è certo a conoscenza del grave problema che pareva aver trovato una soluzione nella costruzione di un nuovo plesso nel lontano 2006 che, però, non ha trovato mai la luce.
Era proprio l’assessore Vito Masciale, nell’ottobre scorso, che ai nostri taccuini (“daBitonto” n. 272, pagina 11) confidava che «I ragazzi non possono agevolmente svolgere l’attività sportiva (per esempio, ndr)» e riponeva tutte le speranze «nelle linee regionali per il dimensionamento della rete scolastica e la programmazione dell’offerta formativa» perché «ridimensionare una scuola non può essere un mero dato numerico ma occorre costruire delle scuole ben configurate con il territorio».
Ebbene. È il consigliere Franco Natilla (Pd) che in una interrogazione scritta al primo cittadino fa emergere un dato importante: forse la costruzione di un nuovo edificio non è proprio indispensabile.
Pare, infatti, che risultino liberi i locali di un’ala intera dell’immobile “San Carlo”, prima sede dell’Istituto Professionale – ora trasferito in largo Rodari lo scorso 23 settembre 2013 -, di proprietà comunale adibito a scuola di secondo grado e alcuni ambienti sia di altre scuole medie dell’obbligo (“Rutigliano” e “Rogadeo”), che dell’ITIS e dell’elementare “Modugno”.
«Il Paese versa in una grave situazione di congiuntura economica e finanziaria – affonda Natilla -, non è possibile spendere così tanto denaro. Il Governo Centrale ha imposto norme stringenti per il contenimento della spesa in termini di spending review e non possiamo essere disattenti a questi particolari».
E continua: «Bisogna procedere, senza indugiare oltre, ad un nuovo e più razionale dimensionamento della scuola avendo riguardo sia della fluidità della popolazione scolastica, che alla flessione dell’indice di natalità».
A poco più di un mese dall’inizio della scuola Natilla chiede tempestività al sindaco e di non lasciare che la proposta lasci spazio ai silenzi «spesso calati in aula consiliare, in occasione della discussione sul Bilancio» per evitare che «le casse comunali continuino a svuotarsi… ».