Mercoledì 10
aprile, un gruppo di 45 studenti delle quinte classi del Liceo Scientifico
“Galileo Galilei” ha partecipato all’Udienza Generale di Papa Francesco, tenutasi a Roma in Piazza
San Pietro.
“Colpiti in queste
settimane dal suo stile sobrio ed essenziale – ci scrivono gli alunni della 5 F
-, dalla sua capacità di far vibrare i cuori dei fedeli con le sue parole
semplici e significative, abbiamo avuto un’ulteriore conferma, attraverso
l’Udienza e la sua catechesi, dell’ansia di rinnovamento che Papa Francesco sta
manifestando all’interno della Chiesa, nonché del suo stretto rapporto con i
giovani, a cui rivolge continuamente inviti a non perdere la speranza”.
La catechesi
di Papa Francesco, in linea con l’Anno della Fede, ha sviluppato il tema della
Resurrezione, partendo dall’analisi di alcuni versi della prima lettera di San
Pietro.
“Le sue
parole, semplici ma incisive, sono state un costante sprone a comportarci come
veri figli – commentano gli alunni della 5 G –, ad essere un “segno visibile, chiaro,
luminoso”.
Ogni uomo“è chiamato a splendere, a diffondere luce”. Il Papa, con la gioia di
un bambino, ha continuato: “Dio è la speranza che non delude…”.
E, ancora, rivolgendosi ai numerosi giovani presenti in piazza San Pietro, li
ha esortati a “volgere lo sguardo verso il cielo, ad alzare gli occhi
verso l’alto con coraggio”.
“In tempi come
questi, quando la speranza lascia spazio alla disillusione, quando il futuro è
incerto e ognuno pensa per sé, – raccontano i ragazzi di 5 A – quando ci si sente soli tra la folla, è ancora
possibile che una persona, una fede o anche la semplice curiosità riescano ad
unire migliaia di persone.
Credenti, atei,
agnostici, sacerdoti, insegnanti, studenti. Tutti lì, in quella maestosa
piazza, pronti ad accogliere l’uomo vestito di bianco, l’uomo dal viso dolce,
l’uomo che saluta la folla con un “buongiorno”, l’uomo che bacia i
bambini.
Papa Francesco è
riuscito nell’ardua impresa di riunire la gente e ridar loro il desiderio di
credere.
L’esperienza del
nostro Liceo a Roma ha lasciato a tutti un piacevole ricordo. Quella giornata
non è stata “una semplice gita”, un viaggio nella Capitale.
Il ritorno ha generato
un aperto dibattito ricco di domande, profonde riflessioni, dubbi ancora
aperti.
“E’ stata un’intensa
esperienza spirituale, sociale, culturale e, perché no, ecclesiale. Per questo ringraziamo di cuore il nostro Preside Prof. Emanuele Morea, i
docenti Clementina Chirico e Giuseppe Ungaro, e Padre Guarino Valentino per averci permesso di vivere questa
straordinaria ed indimenticabile esperienza”.
Papa Francesco,
forse, anche per noi giovanissimi bisognosi di certezze, ne rappresenta
l’unica.