“Non possiamo far sventrare il nostro territorio. Difendiamo la Puglia, tuteliamo gli uliveti e le nostre produzioni di altissimo livello. Altrimenti la Regione cambi pure il proprio stemma: al posto dell’olivo ci metta dei pannelli solari”.
Per Gennaro Sicolo, vicepresidente nazionale e presidente regionale della Confederazione Agricoltori Italiani (CIA), vanno subito fermati i tentativi di “aggressione, già in atto, di sciacalli che, schiacciando la nostra anima e la nostra storia, vogliono trasformare le campagne pugliesi in grandi parchi per la produzione di energia elettrica con fonti rinnovabili”. Altri casi, come quello di Bitonto, dove il gruppo francese Gdr Solare ha realizzato un impianto fotovoltaico su un terreno da poco meno di 15 ettari, sradicando circa 1600 alberi, “non devono più essere consentiti”. Questo l’appello che Sicolo ha voluto lanciare al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, accolto ieri nella sede di Finoliva Global Service S.p.A. di Bitonto.
L’incontro organizzato da CIA Puglia è stato infatti un’occasione per invitare il governatore a rivedere l’attuale normativa sulle autorizzazioni per nuovi impianti alimentati da fonti rinnovabili.
“L’assenza di una legge regionale che individui siti idonei all’installazione” sarebbe un grave handicap, secondo il responsabile dell’ufficio legislativo della confederazione pugliese, Massimo Fragassi, che ha redatto la proposta di modifica. Tre i punti cardine individuati: considerare il suolo agricolo produttivo come bene comune da preservare e utilizzare per le colture; riservare la realizzazione di nuovi impianti in zone industriali, cave dismesse e su edifici pubblici; limitare l’utilizzo di suoli agricoli ai terreni incolti da almeno 5 anni.
Suggerimenti recepiti da Emiliano, dettosi pronto a confrontarsi con governo nazionale e UE per tutelare il patrimonio ambientale e agricolo pugliese dall’invasione massiva di parchi per la produzione di energia green su terreni agricoli.
“Nessuno mi ha informato del caso di Bitonto e questa pratica non ha mai avuto una valutazione politica” ha confessato però il governatore.
La proposta presentata sin dal 2021 dalla Gdr Solare, come spiegato dal sindaco della città, Francesco Paolo Ricci, “ha ottenuto l’Autorizzazione Unica Regionale nel 2023 a seguito di una conferenza di servizi”.
L’impianto, che sorge in un’area tipizzata oltre trent’anni fa come zona ASI, ma mai stata realmente industriale, “è stato realizzato prima ancora che stipulassimo l’accordo per le misure compensative, perché dichiarato di pubblica utilità – ha continuato Ricci, rimarcando come altre procedure di creazione di parchi, sia fotovoltaici che eolici, siano già state notificate a Palazzo Gentile -. Capiamo definitivamente che visione vogliamo dare al nostro territorio”.
“Segnalatemi le situazioni in itinere e affrontiamole insieme” ha raccomandato Emiliano, condannando l’azione della società francese.
“Che senso ha sacrificare un patrimonio di 1600 ulivi per un campo di pannelli?” ha osservato il governatore. “Mi colpisce il modo in cui è avvenuto tutto: un blitz. Non so se la situazione sia reversibile, ma quello che posso dire è che, seppure la società abbia seguito tutte le procedure, non ha la mia stima”.