Da Michele Giammarelli e Nicola Vacca e di Bitonto in Testa riceviamo e pubblichiamo.
Egregio direttore, il nostro assiduo voler argomentare le vicende ultime della nostra citta’ ci portano a guardare indietro onde verificare, semmai, ci fossero correlazioni con storie politiche similari.
Il ricordo si ferma al secondo mandato Abbaticchio, a metà circa, quando all’ammutinamento di 5 consiglieri di maggioranza (sud al centro) che chiedevano piu’ spazio gestionale, l’allora Sindaco scelse di arginarli attraverso l’accordo col Pd (locale e Regionale). All’improvviso le carte si mischiarono, i consiglieri fedelissimi dell’allora Sindaco, eletti nelle liste civiche (es. Citta’ Democratica) corsero a tesserarsi al Partito Democratico ottenendone anche la segreteria. I 5 dissidenti (Sud al Centro) furono marginalizzati al punto che il referente di allora (Labianca) subì un tentativo di sfiducia come Presidente del Consiglio Comunale mentre il PD mise all’incasso la “cambiale politica” ottenendo nel 2022 la candidatura a Sindaco (Ricci) e gli incarichi gestionali piu’ importanti. Abbaticchio, invece, anche se perdente, fu candidato dalla sinistra al Parlamento, pur non essendo tesserato del PD. Ora, non sappiamo se l’aver ottenuto le briciole o la mancata elezione al Parlamento abbia scatenato le ire di un gruppo di 5 consiglieri (oggi come allora, la storia si ripete) che dichiarano nell’ultimo Consiglio Comunale una sorta di distinguo amministrativo, ancorché politico, per l’attitudine consolidata (a loro dire) dell’alzata di mano non consapevole. Sembra, caro direttore, una sorta di “legge del contrappasso” tutta terrena, della serie, chi la fa l’aspetti. Ma la cosa più assurda di questa vicenda è il distacco evidente con la città se si pensa per un attimo alla disputa consumata in Consiglio Comunale, con le parti che si sono adoperate in comune accordo a ché le tariffe tari subissero un incremento ormai con numeri insostenibili. Non solo, gli stessi contendenti si sono resi protagonisti (da quando governano assieme) dello scempio delle opere pubbliche, (vedi piazza 20 settembre, piazza caduti del terrorismo, a breve anche Piazza Moro) per non parlare dei problemi della mobilità stradale e dei parcheggi, del verde pubblico, dell’ambiente, della salute pubblica causa la pericolosa situazione dello sversamento della discarica in via Giovinazzo etc etc. Noi di Bitonto in Testa alla luce di quanto sopra ribadiamo la lontananza da questo modo di fare politica, speranzosi che un’altra strada si possa percorrere, certi dell’impegno disinteressato di tanti concittadini che amano la nostra città.