«I nostri occhi hanno visto persone disperate costrette, dall’oggi al domani, ad abbandonare la propria città e i propri affetti, alla ricerca di più tranquillità e serenità».
È la testimonianza di Massimo Rutigliano, presidente Avis Bitonto che, ai microfoni di Radio00, ha raccontato l’arrivo a Siret, città al confine tra Ucraina e Romania, meta finale di un lungo viaggio in autobus per portare aiuti e sostegni al popolo ucraino.
Ne avevamo già parlato in occasione della partenza. La missione è stata portata avanti da Avis Bitonto, Avis Modugno e dall’associazione “Le mani tese, in collaborazione con le “Autolinee Chiruzzi” (di Bernalda, provincia di Matera). Nell’autobus, oltre 100 pacchi di viveri, tra cibo, medicinali e abiti.
Un viaggio di 2250 km promosso e realizzato grazie alla solidarietà di tanti liberi cittadini e all’impegno di tre autisti della “Chiruzzi”, Massimo Rutigliano, presidente dell’Avis Bitonto, e Andrii Aleksandruk, giovane interprete ucraino residente a Bari.
Lasciati i pacchi a Siret, al sono poi tornati con 38 profughi, ospitate da famiglie italiane, tra Bari e Napoli.
«Ci ha spinto la voglia di aiutare persone che in questo periodo vivono un periodo molto tragico. Al nostro avviso ci hanno ringraziato con i loro occhi per quello che abbiamo fatto per loro. In quelle persone abbiamo avuto una luce di speranza» continua, sottolineando che la prima missione si è conclusa, ma la voglia di aiutare il popolo ucraino non si è affatto esaurita. In programma, infatti, un nuovo progetto: «Andremo ai confini tra Ucraina e Polonia, in alcuni orfanotrofi, insieme ad alcuni clown, per portare ai bambini un po’ di gioia. Al rientro, porteremo con noi alcuni di loro affetti da malattie, in modo che possano essere curati in ospedali italiani».