La Tari 2023 a Bitonto? Da correggere e conguagliare al rialzo con una “rata” aggiuntiva rispetto alle tre classiche e con scadenza gennaio 2024. E proprio nei giorni in cui stanno arrivando a casa, tramite posta ordinaria, gli avvisi da pagare.
A soli tre mesi dall’approvazione in Consiglio comunale con le relative novità in materia di agevolazioni, riduzioni e aumenti, il Comune è costretto a rivedere le tariffe tutto a causa di un “mero errore tecnico”, secondo l’assessore al Bilancio, Francesco Brandi, che ha spiegato l’accaduto ieri mattina nella massima assise cittadina, convocata d’urgenza. Succede, infatti, che con il gettito (iniziale) da oltre 11 milioni e 600mila euro, calcolato in base alla lista di carico redatta dalla struttura, Palazzo Gentile non avrebbe mai potuto coprire, come stabilisce la normativa, il costo del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti stabilito, che invece per l’anno in corso ammonta a poco più di 12milioni di euro. Una “svista”, allora, di oltre 400mila euro dovuto alla “dimenticanza” del servizio Tributi di spalmare tra i contribuenti i circa 238mila euro “risparmiati” da chi è titolare di alcune esenzioni e agevolazioni. Importo portato a bilancio, insieme ai restanti 221 mila euro che il Comune avrebbe già dovuto coprire con propri fondi, per consentire riduzioni a chi ha un reddito basso. Il problema, però, è che a subire questo errore tecnico saranno i cittadini, i quali si vedranno recapitare avvisi supplettivi (ergo, conguagli) da pagare entro il 31 gennaio del prossimo anno.
“Vi correggete infilando le mani nelle tasche dei cittadini – ha tuonato Domenico Damascelli di Fratelli d’Italia -. Avreste dovuto pagare a spese vostre, dato che voi avete commesso l’errore”. “Avete combinato un guaio e ve ne lavate le mani come Ponzio Pilato, allontanandovi dalla responsabilità” ha continuato il consigliere d’opposizione, sottolineando come, oltre al danno, si aggiungerà anche la beffa di un “nuovo ammacco all’erario comunale”. “Quanto costerà rielaborare, riemettere e ridistribuire il nuovo avviso? Le spese forse supereranno l’importo che ora chiedete ai cittadini con la TARI. Chi le pagherà? Saranno nuovamente addebitate ai bitontini?” le sue domande, rimaste senza risposta, condivise da tutto il gruppo consiliare del partito della premier Giorgia Meloni. “Altro che coraggio. Solo trascuratezza e codardia, dato che non ci si assume la responsabilità politica dell’errore, su cui si sarebbe dovuto vigilare” ha rincarato la dose il capogruppo di Fratelli d’Italia, Ivan Lorusso. Più morbido invece Francesco Natilla (Riformisti – Fronte del Lavoro) che, pur sottolineando come la scelta non sia stata coraggiosa, ma solo dettata dalla legge, ha invitato il sindaco Francesco Paolo Ricci e l’assessore al Bilancio ad avviare la “caccia al responsabile”, in seno agli uffici. “Nel Servizio Tributi opera, a supporto, una società privata, la Servizi Locali – ha ricordato il consigliere di minoranza -, il cui servizio costa ai cittadini oltre un milione di euro a triennio”. Necessario per Natilla allora “rilevare se l’attività viene svolta in modo corretto”.