DI ANGELA ANIELLO
Se il cuore fosse la nostra carta d’identità, allora dovremmo scriverci su la parola “dono”, la parola “amore”.
Sì, perché sono convinta che ciò che connota giornalmente è quanto abbiamo donato, quanto abbiamo amato, è un discorso imprescindibile dalla vita stessa e dal viverla pienamente.
Pertanto, come comunità, come impegno, dobbiamo sostenere un’iniziativa importante in memoria di una nostra concittadina, la maestra Lia Speranza, morta improvvisamente il 13 marzo 2010, che ha aperto il varco a un bene più grande, quello per il prossimo, andando personalmente in Costa D’Avorio in un viaggio missionario e collaborando a diversi progetti con la SMA (Società delle Missioni Africane).
Il suo amore per l’Africa, per i più poveri, per i più semplici, grazie anche ai suoi splendidi figli Carla, Francesco e Antonella, ci ha lasciato un’eredità speciale: una struttura sanitaria in Angola rivolta alle donne in attesa e alle mamme che necessitano di cure mediche.
La struttura, in sua memoria, si chiama “Centro de la Salud Lia Speranza” e questa settimana Carla partirà in Angola sostenuta dall’Ambasciata Italiana in Angola e dalla Camera di Commercio per seguire personalmente i lavori presso la clinica e portare beni di prima necessità.
Madre Teresa diceva che quello che facciamo è solo una piccola goccia, ma senza quella piccola goccia l’oceano sarebbe più piccolo.
Credo profondamente che il Bene, quello vero, quello grande, abbia bisogno delle braccia, dei passi, della generosità di tutti sì da realizzare un sogno e far camminare ancora il cuore di Lia, che vive e sempre vivrà in chi ha avuto la fortuna di incontrarla e camminare con lei un pezzettino della sua vita.
Nell’immagine allegata all’articolo ci sono tutte le indicazioni per poter sostenere questo progetto e confido nella generosità di noi bitontini che più volte abbiamo dimostrato di saper e voler fare la differenza.
Impegniamoci a diffondere la notizia, a fare il passaparola per una beneficienza concreta e fruttuosa.
Impegniamoci a dare un senso al nostro oggi non pensando solo a noi stessi ma anche e soprattutto a chi ha bisogno di noi.
Impegniamoci in una cittadinanza attiva che ci restituisca quella felicità del dono che è un passepartout per la speranza di un mondo migliore.
Con l’affetto di sempre,