«Con la nostra petizione chiediamo al presidente della Regione Michele Emiliano di togliere la licenza alla Ferrovia del nord barese per manifesta incapacità gestionale e organizzativa».
Mimmo Lastella, coratino, centralinista alla “Mater Dei” di Bari e da circa 40 anni pendolare fisso della Ferrotramviaria con cui si serve per recarsi e tornare dal posto di lavoro, presenta così l’iniziativa del comitato spontaneo dei viaggiatori di cui è uno dei referenti. E non usa mezzi termini per giudicare il servizio dell’azienda di trasporti che, come è noto, viaggia da Bari a Barletta e c’è anche la tratta del San Paolo. Eccola, allora, una raccolta firma di una petizione ad hoc che oggi pomeriggio parte con Ruvo di Puglia ma poi sarà portata a tutti i Comuni convolti dalla tratta. E che sarà indirizzata anche al sindaco di Bitonto, Francesco Paolo Ricci, all’assessore regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia e persino al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Il documento raccoglie tutte le numerosissime lamentele che ogni giorno, su appositi gruppi Facebook e non solo, vengono segnalate dai pendolari sulle corse soppresse, sui ritardi cronici e sulla mancanza di informazioni chiamando il numero verde aziendale.
La petizione, nello specifico, chiede due cose: da un lato il ripristino dell’orario giornaliero (soprattutto mattutino) delle corse di alcuni treni e pullman da Andria per Bari e da Corato, Ruvo, Terlizzi e Bitonto per Barletta scalo e Barletta centrale e cambiato con la riapertura della stazione di Andria sud a inizio mese; dall’altro «segnalare quotidiani disagi e disservizi dovuti a ritardi fisiologici, frequente circolazione “perturbata”, e soppressione improvvisa di treni per le quali, invitano la stessa a dare soluzioni immediate e tempestive». Non è tutto perché le iniziative degli utenti non si potrebbero fermare alla petizione in quanto c’è chi pensa a un esposto alla Procura della Repubblica o anche alle associazioni che tutelano i consumatori. Chiaro il motivo: i ritardi accumulati giorno per giorno dalle corse a volte si riversano sulle buste paga degli stessi pendolari. L’azienda, per converso, starebbe lavorando per risolvere quanto prima i disservizi presenti.