Dopo l’assaggio, prima di Natale, sulla Conca barese (clicca qui per articolo https://bit.ly/3ChJxAp), il pranzo è stato consumato l’ultimo giovedì dell’anno, sempre in Consiglio comunale. Oggetto del contendere uno solo: le società partecipate.
Da un lato l’accusa di essere macchine mangiasoldi o comunque gestite male negli anni perché, per qualcuna di essa (vedasi la storica Azienda servizi vari, adesso in liquidazione) è stato necessario coprire le perdite tramite bilancio comunale. Dall’altro la difesa a spada tratta, soprattutto per le progettualità che possono portare al territorio. Sullo stato dell’arte delle società partecipate del Comune – ci sono quelle dirette e quindi Asv, Sanb, Conca barese, i due Gruppi di azione locale (Gal) e quelle indirette – non sono mancate le polemiche tra maggioranza e opposizione nell’ultima assise dell’anno.
Particolarmente critico l’intervento dell’ex vicesindaco Domenico Damascelli, che ha puntato l’attenzione su alcuni aspetti, tra cui il domandarsi dove siano e quali siano le intenzioni dell’amministrazione sulle partecipate (il provvedimento licenziato, infatti, è solo la fotografia dell’esistente), sulla gestione non proficua delle società negli anni precedenti – leggasi decennio di Michele Abbaticchio – e sull’Azienda servizi vari, in modo particolare su alcuni suoi appalti vinti fuori Regione (uno su tutti, Cerveteri, nel 2015, proprio sul quale c’è stato uno scambio di punti di vista con Rino Mangini), causandone l’inizio della fine e l’arrivo di bilanci in costante perdita. Francesco Natilla, invece, ha chiesto un controllo contabile sulla partecipata, anche alla luce dei 6mila euro investiti in Comuni dell’hinterland per sensibilizzazione sulla differenziata.
«È sbagliato parlare di malgoverno – la replica del sindaco Francesco Paolo Ricci – e su Asv la liquidazione sta procedendo come deve ma abbiamo difficoltà nel vendere gli immobili. Per il Gal, invece, che vive di finanziamenti, abbiamo presentato due progetti sui quali attendiamo risposta».