“Occorre con chiarezza illustrare quale percorso applicare per consentire un processo di selezione che garantisca tutto l’attuale perimetro occupazionale del servizio di Contact Center”.
I sindacati nazionali del settore Telecomunicazioni (Slc-Cgil, Fistel Cisl, Uilcom-Uil) scrivono al presidente di INPS, Pasquale Tridico, chiedendo un incontro su un tema fondamentale, e che riguarda da vicino la vita di circa 3mila operatori sparsi per lo Stivale: l’internalizzazione del servizio di Contact Center.
Come è noto, infatti, da anni il servizio è esternalizzato ad aziende private, e quindi gli operatori telefonici non sono diretti dipendenti dell’Istituto, ma delle aziende che gestiscono la commessa, e quindi, da dicembre 2019, l’Associazione temporanea d’impresa Comdata-Network-Telesurvey Italia.
E proprio durante le trattative per il passaggio dei lavoratori dai vecchi gestori (Transcom-Covisian-Almaviva) ai nuovi, il numero 1 dell’Istituto ha sottolineato, in più di una circostanza, che INPS si sarebbe ripresa il servizio alla conclusione dell’appalto, che da bando è proprio nel 2021.
“I nostri operatori di call center sono molto specializzati – è stata la riflessione a settembre 2019 – svolgono mansioni tipiche da funzionari, rispondono a utenti che chiedono pensioni, prestazioni, invalidità, cose non facilissime che hanno bisogno anche di una formazione continua e aggiornamento rispetto alle normative. Avere i propri operatori interni all’Istituto, a parità di risorse è a mio parere una maggiore garanzia per i lavoratori ma anche per l’Istituto, perchè possiamo contare su un gruppo di operatori che possiamo continuamente formare in base anche alle esigenze e che potrebbero anche essere utilizzati per altre attività pubbliche”.
Ad aprile 2020, poi, in pienissimo primo lockdown, sottolineava anche che “i nostri operatori telefonici, non sono nostri dipendenti diretti: stiamo cercando di ovviare a questo problema e alla scadenza del contratto in essere, tra due anni, potremo finalmente internalizzare questi operatori, la cui presenza sarebbe stata sicuramente utile durante l’emergenza”.
Anche per questo, allora, i sindacati, chiedono chiarezza e risposte precise da Tridico, soprattutto sulle modalità della internalizzazione.
Le organizzazioni, in realtà, hanno già scritto a Tridico a dicembre 2020, sempre come oggetto lo stesso argomento, senza ricevere risposta.
E ieri hanno riproposto la missiva: “Occorre con chiarezza illustrare quale percorso intendete applicare per consentire un processo di selezione che garantisca tutto l’attuale perimetro occupazionale del servizio di Contact Center. Non dobbiamo certo ricordarle noi quante e quali aspettative ha ingenerato nelle lavoratrici e nei lavoratori che da mesi stanno garantendo la tenuta di un servizio essenziale in un momento così drammatico per il paese.
Pertanto, con la presente, siamo a sollecitarle di dare seguito alla nostra richiesta di incontro al fine di dare risposte alle legittime preoccupazioni di migliaia di lavoratrici e lavoratori che stanno dando quotidianamente un contributo fondamentale all’Ente che lei presiede e che, perdurando ancora questo stato di silenzio su un processo così importante, non esiteranno a pretendere le legittime informazioni con tutte le modalità che decideremo con loro”.
La risposta. Nel tardo pomeriggio di ieri è arrivata la risposta proprio di Pasquale Tridico. Che ha convocato le sigle sindacali, rigorosamente in una Call Conference, martedì alle 15.30.