Vujadin
Boskov (1931-2014), allenatore della Sampdoria campione d’Italia nel
1991 nonché finalista di Coppa Campioni – allora la chiamavano
così – l’anno successivo – diceva che per segnare bisogna fare
goal.
Certo,
una frase scontata per quasi tutte le squadre del mondo del pallone.
Ecco, quasi. L’Us Bitonto, purtroppo, fa parte di una categoria a
parte. Di quelle squadre che non sa cosa significa mettere la palla
alle spalle del portiere. Vuoi per sfortuna (ieri, per esempio,
Nicola Roselli dopo una manciata di minuti si è visto respingere
sulla linea una palla a botta sicura), vuoi per imprecisione e poca
cattiveria sotto porta, vuoi per incapacità nel servire gli
attaccanti. E, purtroppo, nella compagine neroverde di questa
stagione, è questa la causa principale.
Manzari
e Tedesco sono due leoni da combattimento in Eccellenza. Ma come
possono ruggire contro gli avversari se giocano nel deserto di palle
disponibili?
Il
riassunto di tutto questo è semplice. Il Bitonto ha incassato un
ennesimo scialbo pareggio (0-0) in casa di un non irresistibile
Bisceglie, per giunta ridotto in 10 uomini dal 15′ del secondo tempo.
Colleziona la terza partita consecutiva (Vieste, Altamura e
Bisceglie) senza gol realizzati – la quarta in cinque partite con
Pettinicchio in panchina – la settima senza vittoria, ormai
latitante dal 13 dicembre, il dì della punizione fatata di Tedesco
al Barletta.
Sembra
davvero un’altra era fa. Era balbettante ma con la punta dell’occhio
guardava la zona playoff, adesso è precipitato sempre più in basso:
15esimo in classifica, 25 punti raccolti. Pienissima zona playout.
Ma
come se ne esce se non si riesce a segnare?
La
partita. Mister
Pettinicchio schiera subito l’ultimo arrivato, Marco D’Andria,
difensore centrale classe ’96, in difesa accanto a Campanella e
Bonasia, con Vitucci estremo difensore.
A
centrocampo Valerio, De Santis, Caringella, Roselli e Calefato, in
attacco il tandem Manzari-Tedesco.
Il
primo tempo è davvero noioso, e segnala solo un’occasionissima
neroverde. È il 5′, quando Manzari sguscia tra le maglie dei padroni
di casa e si trova a tu per tu con Lullo, che però è bravo a
respingere. La ribattuta arriva sui piedi di Roselli, che però trova
il salvataggio sulla linea di Monopoli.
Poi
soltanto calci piazzati, con lo stesso Roselli e Bonasia.
Nella
ripresa non accade più di tanto in realtà. Gli animi, però, si
accendono e il Bisceglie ben presto è costretto all’inferiorità
numerica per il rosso a La Rosa, autore di un brutto fallo su Roselli
(nervosissimo anche lui, in realtà).
Il
Bitonto tenta di fare qualcosa in più, ma la linea maginot dei
ragazzi di mister Bitetto non fa fatica a imporsi. E si salva in
pieno recupero, allorché Tedesco sparacchia addosso a Lullo una
bella imbeccata di Manzari.
Scialbo
0-0 al “Ventura”. E i nerazzurri si confermano avversari ostici
per i neroverdi. Negli ultimi 5 appuntamenti, infatti, 3 i pareggi e
2 le vittorie biscegliesi.
Per
il Bitonto targato Pettinicchio, invece, il bilancio è da buttare.
Sei partite, tre punti, frutto di tre pareggi e altrettante
sconfitte.
Così
non si va proprio da nessuna parte.
E
domenica, in casa contro il Leverano, i tre punti sono più di un
obbligo.