Hellas
Taranto – Bitonto (giocata sul campo in terra battuta di San
Giorgio Jonico) è il grimaldello per capire come lo sport più bello
del mondo, il pallone, sia anche quello più crudele e spietato.Perché quando una squadra, in questo caso gli ospiti neroverdi,
dominano tutta la partita, prendono d’assedio la retroguardia padrona
di casa, creano 3-4 nitide occasioni da rete non buttando mai la
palla nel bersaglio grosso, e poi esce sconfitta con un gol subito al
90′ con un solo tiro in porta subito, deve gridare alla rabbia e
all’amarezza. Ma anche imprecare contro se stessa, perché nel calcio
quando non si concretizza, c’è il rischio concreto di essere
fottuti.
La
partita. Privo
di Triozzi (in dubbio anche per il Francavilla) e Mastrolonardo, ma
con i rientranti Giallonardo e Chisena, mister Di Venere resta al
fedele al 4-3-3 delle ultime uscite con Moschetto tra i pali;
Capriati, Campanella, Bonasia e Daddario in difesa; Sangirardi,
Caringella e Giallonardo a centrocampo; Modesto e Roselli a supporto
di Terrone.
Fin
dal fischio iniziale, è un monologo neroverde, che conferma l’ottimo
momento di forma e sfrutta la maggiore qualità rispetto ai
tarantini, costretti a più riprese all’angolo e ad alzare le
barricate davanti al giovane Valentino.
L’occasione
più propizia capita sui piedi di Caringella al 33′ che, servito
da Terrone, calcia di poco al lato a tu per tu col portiere.
Nella
ripresa il Bitonto non molla la presa e continua l’assedio al
fortino tarantino. Al 57’, sugli sviluppi di una punizione,Campanella viene vistosamente trattenuto da un difensore, ma per
l’arbitro è tutto regolare e non concede il rigore. Due giri di
orologio più tardi, Danieli Vaz (il bomber dell’Hellas) ci prova
dalla distanza, ma Moschetto dice di no. Altri due minuti ed è
ancora Caringella, servito da Roselli sulla sinistra, a stoppare di
destro, a calciare al volo di sinistro a botta sicura, ma trova sulla
sua strada un miracoloso Valentino a negargli la seconda marcatura
stagionale. Al 75’, invece, è Giallonardo a provarci dal limite
dell’area, ma trova sulla sua strada la spalla di un difensore a
negargli il gol.
La
porta ionica sembra stregata, ma il Bitonto si accorge che anche la
gara è maledetta perché al 90’ arriva il gol locale. A timbrarlo
è la capocciata del neo entrato Simonetti, che batte l’estremo
difensore neroverde sfruttando al meglio un cross proveniente dalla
sinistra.
È
il gol da tre punti per l’Hellas, che centra il secondo successo
consecutivo e sale a quota 19. Il Bitonto, invece, perde dopo cinque
risultati utili consecutivi, resta inchiodato a quota 27, e vede a
scendere a 5 i punti di vantaggio sulla zona playout. E recrimina
perché, tra andata e ritorno, ha perso 4 punti contro una esordiente
assoluta in Eccellenza.
Per
la serie: il campionato dei rimpianti non ha mai fine.
Sfide
d’alta quota.Modesto e compagni devono mandare giù, e alla svelta, questo calice
amarissimo perché da domenica c’è un tour de force difficilissimo.I brividi: Virtus Francavilla (capolista), Vieste (terza forza del
campionato), Trani (quarto in classifica), Altamura (sesto), Nardò
(seconda e una grande corazzata), Casarano (tutt’altro rispetto al
girone di andata).
Serviranno
prestazioni all’altezza e il supporto dei tifosi.