Linea
maginot Vieste e l’Us Bitonto non riesce a sfondare.
Finisce
a reti bianche, 0-0, la sfida tra la banda neroverde e quella
foggiana, ma nell’acquitrino e nel pantano del “Città degli Ulivi”
a nuotare sono stati decisamente più bravi i padroni di casa.
Già,
perché dinanzi alla seconda forza del Campionato, i ragazzi di
Giacomo Pettinicchio non hanno fatto per nulla brutta figura.
Anzi.
Hanno controllato il gioco per 90′, tentando in tutti i modi la
via della rete. Con palle lunghe e pedalare (il modo più adatto per
giocare su un campo proibitivo e sotto folate di neve, pioggia e
vento impazzito), pseudo azioni manovrate, tiri da fuori magari su
qualche ribattuta. Tutto inutile.
La linea difensiva a oltranza
alzata da Matteo Camasta e soci non ha ceduto e ha fatto fino in
fondo il suo dovere. La vice capolista voleva un punticino e lo ha
ottenuto.
L’Us
Bitonto, invece, ne meritava tre e si accontenta del brodino. Il
terzo nelle ultime quattro partite. Che fa entrare i neroverdi in
piena zona playout.
La
partita. Pettinicchio
cambia ancora e si affida al 4-4-2. Rana; Calefato, Campanella,
Rubini, Bonasia; Caringella, Lezcano, Modesto, Barone Adriano;
Manzari, Tedesco.
Il
modulo è quello giusto, perché i padroni di casa prendono subito
possesso del match, soprattutto a centrocampo, dove Lezcano dà i
giri giusti alla manovra. Certo, anche per colpa di un campo infame e
disastrato – ma è davvero giusto giocare su terreni di gioco che
tali non sono? – e delle bizzarrie meteorologiche, le palle giocabili
per Manzari (attaccante di categoria, un vero leone) e Tedesco sono
davvero poche.
Nella
prima frazione, allora, gli unici pericoli sono un calcio piazzato
dell’ex attaccante del Casarano e una bella conclusione dell’ex
Locorotondo, disinnescata da Iannangi.
Anche
nella ripresa, in realtà, il campo e il tempo rendono difficile
qualsiasi cosa. Il Bitonto comunque ci prova, ci mette cuore, grinta,
volontà, ma le occasioni sono un’altra cosa. Eppure, tra il
35′ e il 37′, ce ne sono due davvero clamorose. La prima è di
capitan Modesto, che spreca da posizione favorevolissima un
bell’invito di Tedesco calciando malamente a lato. La seconda è un
colpo di testa di Campanella da calcio d’angolo salvato sulla linea.
A
fil di sirena, invece, Iannangi disinnesca in due tempi una punizione
da fuori velenosa di Tedesco. È tutto. La linea maginot foggiana
(seconda in classifica, e scesa nel barese soltanto per difendersi) e
il generale Inverno hanno avuto la meglio.
Ma
gli applausi per i neroverdi ci sono tutti. Cosa si poteva chiedere
di più? L’Us Bitonto ha dato segni di vita migliori rispetto alle
ultime uscite. Le lezioni del “professor” Pettinicchio
cominciano a fare effetto?
Le
pagelle.
Rana sv; Calefato 5,5, Campanella 6,5, Rubini 6,5, Bonasia 6,5;
Caringella 6 (Aloisio sv), Lezcano 6, Modesto 5,5, Barone Adriano 5
(Cannone sv); Manzari
7 (si
batte come un posseduto su ogni palla che transita nell’area di
rigore foggiana. Punta di razza e dal grande mestiere. Leone),
Tedesco 5,5.
I
numeri. Segnateveli:
5 e 24. Cinque sono le partite del Bitonto senza vittorie (gli ultimi
tre punti risalgono al 13 dicembre), 24 sono i punti in classifica
che posizionano i neroverdi al quint’ultimo posto in classifica.
E
adesso due trasferte delicatissime: Altamura dell’ex Onofrio Fino – seconda forza
dell’Eccellenza 2015-2016 – e Bisceglie.