Riapertura della gradinata agli sportivi bitontini.
É questa la richiesta che i “Vecchi ultras… del 1921”, i supporters più
vicini all’U.S. Bitonto, fanno all’amministrazione comunale in un comunicato
stampa.
In effetti, la questione è datata: i fedelissimi neroverdi, infatti, sono
forse una delle poche tifoserie a non poter disporre di uno spazio personale
per poter tifare e cantare, dovendosi accontentare della tribuna coperta, a
causa della “inagibilità” (per i tifosi di casa) della gradinata.
«Sono passati quasi dieci anni da quando i tifosi e gli sportivi
bitontini hanno potuto assistere ad una gara dell’Unione Sportiva Bitonto dalla
gradinata dello stadio “Città degli Ulivi”, principia il comunicato dei
tifosi. Correva l’anno 2003, stagione del ritorno in Serie D, e fu deciso,
causa la mancanza di un settore ospiti adeguato ad accogliere le tifoserie
avversarie, di porre esattamente al centro della gradinata, a dispetto dello
spettacolo e del buon gusto, delle inferriate come divisorio con il “nuovo
settore ospiti”. Tutto questo a discapito degli sportivi che sceglievano di
seguire la partita dalla gradinata non solo per gli ulteriori posti centrali
presenti, ma anche e soprattutto per il modico costo del biglietto rispetto
alla tribuna.
In
definitiva, si è preferito risolvere la “grana
ospiti” in questo modo piuttosto che pensare di costruire due curve e
completare così lo stadio cittadino, o ancor più semplicemente demolire i
vecchi spogliatoi per edificare almeno una curva per gli ospiti. Verrebbe da
pensare che la lungimiranza non è mai stata amica delle varie amministrazioni
susseguitesi».
Cosa che invece sarebbe accaduta altrove. «A Casarano, nonostante la
locale squadra di calcio disputi il campionato di Eccellenza regionale, grazie
alla presenza nell’impianto sportivo di due curve, la città salentina ha potuto
ospitare per ben tre volte la nazionale italiana di calcio Under 21.
Le ragioni di sicurezza, tirate in ballo a giustificazione del divieto per
i tifosi bitontini di usufruire della gradinata al fine di non venire a
contatto con la tifoseria ospite di turno, risultano anomale visto che in
Provincia, in categorie superiori e in altri stadi simili al nostro, vedesi il
“Paolo Poli” di Molfetta, in gradinata si presentano sia gli ultrà di casa che
quelli ospiti, divisi da due cancellate centrali. Almeno ai molfettesi, seppur
privi di curve, è permesso l’utilizzo della gradinata, ai bitontini, al
contrario, no», ragionano i tifosi.
Che perciò chiedono la riapertura della gradinata: «E’ per questo che
chiediamo di riaprire la gradinata agli sportivi bitontini, permettendo così, a
tutti i cittadini, in questo periodo di crisi per il Paese, di poter assistere
alle gare casalinghe della squadra della propria città, acquistando un
biglietto a prezzo ridotto. Non solo, la gradinata può essere il settore nel
quale far avvicinare al Bitonto i ragazzi delle scuole o intere famiglie (come,
ad esempio, avviene spesso in curva a Monopoli ) attraverso iniziative
promozionali specificamente dedicate».
La questione indirettamente
è tornata in auge già qualche settimana fa quando, in occasione della
presentazione dell’U.S. Bitonto alla cittadinanza, alcuni tifosi hanno chiesto
all’assessore allo Sport Domenico Nacci un “restyling” del campo di via Megra,
ricevendo però risposta negativa