Lo sport unisce
popoli di culture diverse e va oltre i confini.
Questo
è stato il messaggio che ha caratterizzato la 1^ edizione del “Trofeo SPRAR”, un triangolare di calcio a 5 organizzato dalla Società Cooperativa Sociale “Auxilium” e
dagli operatori del servizio SPRAR (Sistema
di protezione per Richiedenti asilo e Rifugiati), in collaborazione con la Soc.Coop.Soc. Eughenia, ente che offre servizi psico-socio-educativi
rivolti alla famiglia e ai minori in situazioni di rischio devianza,
marginalità e disagio economico, al fine di favorirne l’inclusione sociale.
Il torneo, patrocinato dal Comune di
Bitonto, si è tenuto lunedì pomeriggio scorso, presso il Circolo Tennis, in via
Nenni, ed ha visto confrontarsi due squadre (verde e rossa) dei ragazzi dello
SPRAR ed una compagine (arancione) dell’Eughenia.
Ad aggiudicarsi il triangolare è
stata la squadra dell’Eughenia, che ha battuto ai calci di rigori la formazione
verde dello SPRAR nell’ultimo e decisivo match. Terzo posto, invece, per la
squadra rossa dello SPRAR.
Il risultato del triangolare, però,
va in secondo piano rispetto alle ragioni e ai contenuti di un evento
organizzato da due realtà sociali del nostro territorio, così differenti e
distanti per i beneficiari che ve ne usufruiscono.
A sottolinearlo ci pensa il
vicesindaco Rosa Calò, intervenuta
in rappresentanza dell’Amministrazione comunale.
«Oggi
si sono incontrate due realtà marginali della nostra società, sarebbe bello che
queste realtà marginali si aprissero e incontrassero le altre realtà “integrate”,
perché solo così avverrebbe l’osmosi tra tutti i soggetti presenti nella nostra
comunità – ha illustrato la
vicesindaco –. Bisogna avere il coraggio
di incontrarsi, solo così puoi capire l’altro, aprire spazi di ascolto e
narrazione che possano ridurre i pregiudizi esistenti. Strada facendo,
attraverso questo esercizio di incontri, si può acquistare una modalità di vita
diversa, basata su relazioni che siano piene e soddisfacenti e che mettano
fuori gioco le paure».
«Non
potevamo che promuovere iniziative di questo genere – ha continuato –. Lo SPRAR viene sostenuto dalle nostre
Politiche Sociali esistenti sul territorio e finanziato da fondi nazionali, per
questo è un progetto che rientra nelle nostre attività di servizio e sostegno. Non
potevamo pertanto essere fuori ed estranei, in quanto crediamo fortemente in
una società integrata, nonostante le resistenze che oggi la società, per
ragioni politiche ed economiche, nutre nei confronti dello straniero, visto
come colui che viene qui da noi a creare disordini e a toglierci il lavoro».
«È
una battaglia soprattutto culturale, dobbiamo aprirci ad una prospettiva di
maggiore accoglienza e soprattutto di conoscenza maggiore delle problematiche,
solo così può essere smontato il pregiudizio – ha concluso la Calò –. Non sempre si riesce nel territorio a dare risposte immediate
soffermandoci sulla conoscenza, ecco perché sono altre le istituzioni che
dovrebbero aprire a conoscenze storiche, sociali, culturali maggiori».
«Con
Eughenia abbiamo già collaborato altre volte, quando organizziamo un’attività
coinvolgiamo anche loro, e viceversa, come accaduto già nel passato ad esempio
con il corso di scalpellini e lavoratori della pietra – ha commentato Sante Sabatino, coordinatore del servizio SPRAR della Cooperativa
Auxilium –. Così proviamo a fare
integrare i nostri ragazzi stranieri con i loro ragazzi italiani, entrambi con
delle difficoltà di vario tipo. Per il futuro stiamo pensando ad organizzare
delle attività natalizie».