Per la rubrica di oggi traggo spunto
da una notizia, a mio avviso interessantissima, riportata da alcuni giornali
online specializzati in informatica: «Microsoft ha annunciato ilnuovo progetto educativo Student Advantage, campagna che consente agli
studenti di circa 35.000 istituti di poter utilizzare gratuitamente Office 365
ProPlus o Office Professional Plus».
Normalmente,
come è ovvio per una azienda che sviluppa software proprietario, per poter accedere
ai programmi forniti da Microsoft Student Advantage, l’istituto scolastico
dovrebbe sottoscrivere una licenza d’uso che va a coprire i costi di Office 365
ProPlus o Office Professional Plus.
La strategia
di marketing adottata ora da Microsoft è chiara: promuovere (ma in questo caso direi,
con termine più appropriato, “spacciare”) l’utilizzo della suite proprietaria
nelle scuole così da fidelizzare un numero crescente di futuri clienti, ovviamente
a pagamento.
L’iniziativa
arriva al termine di un anno molto positivo per LibreOffice, la suite per ufficio open
source più diffusa al mondo, che ha preso piede in tanti enti pubblici, in
tante associazioni no-profit, nonché nelle scuole di ogni ordine e grado: il
tutto a scapito giustamente dei programmi a pagamento di “mammona” Microsoft,
la quale – come era prevedibile – ha iniziato a contrastare questa espansione
lanciando delle campagne pubblicitarie “solo chiacchiere e distintivo”.
Da vecchio e
pedante professore quale ormai sono, spero che i miei colleghi rifiutino tale
genere di offerte (“elemosine” mi verrebbe da dire) e comprendano appieno
l’importanza e il valore della libertà di poter installare sui PC della propria
scuola – senza infrangere legge alcuna, anzi sentendosi parte di una grande
comunità – una suite per ufficio di alto livello, gratis per 365 giorni
all’anno senza dover stipulare licenze o altro.
Sempre da
vecchio e pedante insegnante in pensione, spero che i miei colleghi trasmettano
anche ai propri alunni l’importanza e il valore di poter scegliere delle
applicazioni (non solo LibreOffice ma anche Abiword, Gnumeric ecc.) alternative
alle suite commerciali, incentivando i giovani alla condivisione del free softwareanziché all’adozione di pratiche illegali (copie pirata, crack in rete o altro
ancora) per il possesso di software proprietario.
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