Il mondo alla rovescia non sembra essere quello raccontato dal generale Vannacci nel suo famoso libro cult che lo ha lanciato agli onori della cronaca, anche politica, piuttosto è quello che la realtà ci propina quotidianamente a piccole dosi.
Alludo per esempio alle dimissioni presentate nelle ultime ore da Carlos Tavares da amministratore delegato di Stellantis, gruppo derivante dalla fusione di FCA (Fiat Chrysler Automobiles) e Peugeot S.A.. Le dimissioni, accolte all’unanimità dal Cda, sono arrivate 15 mesi prima della scadenza naturale del contratto e fotografano la crisi del gruppo italiano-americano-francese che, specie nell’ultimo anno, ha record negativi con migliaia di auto invendute e posti di lavoro a rischio.
In questo mondo alla rovescia accade che Tavares intascherà una buonuscita di 100 milioni di euro oltre ad uno stipendio annuo di oltre 20 milioni di euro, mentre alle sue spalle Mirafiori si sveglia con 6.000 dipendenti senza stipendio di novembre, a causa di anomalie tecniche nel sistema di pagamento europeo Sepa, e gli operai in cassa integrazione, visto che le Carrozzerie sono ferme e lo resteranno fino al 7 gennaio prossimo.
Agli operai che hanno scioperato per la cassa integrazione Stellantis ha replicato con parole scritte su un manifesto che hanno il sapore della beffa e del grottesco: “Stellantis siamo tutti e tutte noi. Con le polemiche non si risolve nulla. Capaci di competere con i migliori”.
Ma la beffa delle beffe era arrivata un mese prima allorquando Stellantis inviò la famosa mail ai dipendenti invitandoli a comprare a prezzo agevolato una Maserati. Il costo? Dagli 84mila ai 235mila euro, mentre lo stipendio di un cassaintegrato è di 1.180 euro.
Tra l’altro, dopo aver sbandierato l’obiettivo di un milione di auto in più, Tavares si era poi corretto in Parlamento dicendo che esisteva un milione di clienti potenziali che però bisognava intercettare con gli incentivi, quelli statali, della serie datemi i soldi e aggiungeva testuale “non per noi, ma per i vostri cittadini perché possano permettersi di comprare veicoli elettrici”.
E allora, se è vero quello che diceva Gandhi “Una nazione può fare a meno dei propri milionari e dei propri capitalisti, ma mai del lavoro”, lasciamo che Carlo Tavares esca di scena, certi che non ci mancherà, perchè come ha detto Sbarra della Cisl, è stato un manager che ha invertito completamente la rotta lungimirante di Marchionne.
(rubrica a cura di Gaetano Tufariello – foto di repertorio Lapresse)