Il discorso di insediamento tenuto dal neo ministro della cultura, Alessandro Giuli, alle Commissioni riunite cultura della Camera e istruzioni del Senato, ha sorpreso e confuso l’opinione pubblica, divisa tra chi ha ritenuto il suo vocabolario astruso e il suo periodare confuso e chi, invece, ha giudicato il suo eloquio forbito.
In Commissione Cultura, il ministro, con il raffreddore (e si è scusato) ha illustrato le sue linee programmatiche e parlato di “apocalittismo difensivo”, di “quarta rivoluzione epocale della storia delineante un’ontologia intonata alla rivoluzione permanente dell’infosfera globale”. Un discorso farcito di paroloni, formule, slogan, oltre che condito con un lessico aulico e classicheggiante.
Personalmente sono rimasto sorpreso dal fatto che il neoministro è, innanzitutto, un giornalista e come insegnava un grande maestro di giornalismo, Sergio Lepri, scrivere (parlare) chiaro e farsi capire, è, dovrebbe essere, la divisa del giornalista. O, forse, scrivere e parlare bene, facendosi capire, riguarda solo i giornalisti e non anche, chiunque, per mestiere, per mandato, è chiamato a parlare in pubblico? Questo non è dato saperlo.
Delizioso il siparietto che si è scatenato dopo il discorso in questione: se la sinistra, in persona di Matteo Renzi, rivolgeva al Ministro il seguente invito “aò, parla come magni”, questi, da par suo, replicava divertito “adeguerò l’eloquio alle sue capacità cognitive”. Sembra di sentire Daniele Luttazzi che in un suo vecchio programma diceva: “andremo in onda in forma ridotta per venire incontro alle vostre capacità mentali”.
Di che stiamo parlando allora? Di una supercazzola del ministro (come tanti hanno commentato) o della mediocrità degli italiani che non saprebbero comprendere un testo con subordinate più lunghe di una riga? Possiamo far nostra anche la seconda, a condizione di non perdere mai di vista quel pericolo, paventato da Confucio, che corre la società: “Quando le parole perdono significato, il popolo perde la libertà.”
(rubrica a cura di Gaetano Tufariello)