Troppo spesso le donne in gravidanza rinunciano, volutamente, alle visite di controllo e alle terapie odontoiatriche per paura di far del male al futuro nascituro.
Al contrario, proprio durante questo stato fisiologico così delicato, le future mamme dovrebbero prestare maggior attenzione alla salute dei propri denti e gengive.
I cambiamenti ormonali legati alla gravidanza facilitano l’insorgenza di gengivite e parodontite, come i frequenti episodi di vomito e reflusso possono indebolire lo smalto e facilitare l’insorgenza di carie.
Quali consigli seguire per non incorrere in spiacevole complicanze?
⁃ eseguire visite di controllo preventive ed eventuali terapie prima della ricerca di un figlio.
⁃ L’igiene orale professionale è consigliabile eseguirla una volta ogni tre mesi sino al parto.
⁃ Durante il primo trimestre di gravidanza evitare farmaci e radiografie che possano interferire con il corretto sviluppo del feto.
⁃ Cure endodontiche, conservative e piccole estrazioni meglio procrastinarle dal secondo trimestre e comunque devono essere sedute di breve durata e in funzione dello stato di salute della mamma
⁃ Gli anestetici non sono mai controindicati, per la loro composizione chimica non possono attraversare la barriera placentare
⁃ E’ sempre buona norma consultare il ginecologo di riferimento
⁃ Dopo il parto, anche se in percentuali ridottissima (1-2%), alcuni farmaci possono finire nel latte materno. È consigliabile assumere le terapie farmacologiche prescritte subito dopo l’allattamento ed evitare di allattare per almeno le successive 4 ore.
Anche in questo caso la migliore arma a disposizione per le future mamme è la prevenzione.
(A cura del Dr. Paolo Scattarelli)