Riggan Thompson (Michael
Keaton) è una star passata alla storia grazie al ruolo di un celeberrimo
supereroe, Birdman. Dopo aver
raggiunto l’apice del successo negli anni ’90, Riggan sta attraversando la sua
parabola discendente, e si lancia così in un’impresa ardua, mettere in scena
una pièce teatrale di Raymond Carvera Broadway. Sarà dunque necessario reinventarsi e fare i conti con i suoi
colleghi, con i critici, ma soprattutto con le sue nevrosi e ed il suo ego, per
dimostrare al mondo di non essere ancora finito.
Birdman è concepito apparentemente senza montaggio, risultando effettivamente
come un solo e unico piano sequenza, una soluzione di continuità che ci getta
all’interno del teatro in cui hanno luogo le vicende umane dei protagonisti. Il
regista messicano Alejandro G. Iñárrituriesce a gestire alla perfezione i cambi di scena facendoli apparire fluidi e
mai forzati, senza incappare in sbavature nella percezione temporale dello
spettatore, che diverrà presto il vero Birdman. Sapientemente sfruttata,
inoltre, la fotografia ben congeniata di Lubezkye la portentosa colonna sonora parzialmente composta da pezzi originali di Antonio Sanchez, che, grazie alla sua
batteria jazz, riesce magistralmente nell’intento di dare al film il ritmo
giusto di cui aveva un estremo bisogno, viste le ambiziose scelte registiche
intraprese.
Al di là comunque del lato tecnico, quello che più colpisce del film è la
grandiosa interpretazione di un cast d’insieme e ovviamente la gran varietà di
messaggi. Il cast è stato pluripremiato in varie manifestazioni, ed è facile
capire il perché. Michael Keaton è assolutamente da Oscar, il suo Riggan è un
personaggio tragicomico che è l’emblema di tutti quegli attori intrappolati nel
personaggio, e che sono totalmente intrappolati nel proprio ego come uccelli in
gabbia. A Keaton si aggiungono Emma
Stone che in poco tempo sullo schermo dona minuti intensi ed Edward Norton che in pratica ha la
parte fatta su misura per lui.
La pellicola è un film che lascia libere interpretazioni allo spettatore per
via dei suoi molteplici contenuti come l’ego smisurato di uomo, la morbosità
del voler apparire, la critica allo star system e ai sempre più invadenti
social. Ma Birdman riesce anche a fare del meta teatro e del meta cinema con
delle immagini e dei primi piani stupendi.
Sicuramente non è un film per tutti, tra i molteplici motivi alcuni potrebbero
imputare come maggior difetto gli ultimi minuti che si fanno sentire e
presentano diversi finali. Nonostante tutto, qualunque sia il riscontro,
Birdman resterà un’esperienza cinematografica, dal punto di vista
intellettuale, narrativo e visivo molto forte, l’ideale per chi fosse da tempo
alla ricerca del ‘bello’.