Tenersi in forma ed avere un peso adeguato al proprio fisico sono obiettivi sempre inseriti fra i consigli di prevenzione di numerosissime patologie.
È risaputa l’incidenza del sovrappeso nell’aggravarsi di tanti disturbi cardio-circolatori, metabolici, osteo-articolari e di quelli legati al normale invecchiamento.
Spesso una cura attenta della propria alimentazione non è sufficiente a perdere peso oppure a mantenere i risultati ottenuti successivamente ad una dieta. Per questo motivo si consiglia sempre di associare l’attività fisica idonea alle strategie alimentari volte al dimagrimento.
Ma quali sono i metodi di allenamento o le attività che rendono meglio a tale scopo? La questione risiede spesso nella differenza fra esercizi aerobici ed anaerobici.
Per aerobico si intende quel processo allenante che prevede l’ossidazione di grassi e zuccheri. Necessita di ossigeno per essere attuato. Il lavoro aerobico è caratterizzato da attività a bassa intensità ma costanti e durature.
È anaerobico, invece, un procedimento allenante che prevede un lavoro in assenza di ossigeno. L’allenamento anaerobico può essere di due tipologie:
Anaerobico non lattacido che è un tipo di lavoro eseguito solitamente negli esercizi brevi e con massima intensità; quindi tutti quegli esercizi massimali di breve durata, tipici degli allenamenti di pesistica, oppure della preparazione del centometrista che prevede scatti e forza esplosiva.
Anaerobico lattacido che prevede lavoro in assenza di ossigeno. Deve il nome al principale enzima che risulta utilizzato:lattato deidrogenasi. Questo processo allenante è tipico degli sport di durata media con intensità alta ed è in questo modo che compare maggiormente il famigerato (spesso erroneamente colpevolizzato dei dolori post allenamento; vedihttp://www.dabitonto.com/fiuc-fitness-in-un-click/acido-lattico-colpevole-o-innocente.htm ) acido lattico.
In prima analisi verrebbe da pensare che un allenamento lungo e costante, quindi aerobico, sia il più indicato per dimagrire. Per tanto tempo è stata opinione diffusa che fosse così.
Effettivamente gli esercizi aerobici attingono inizialmente alle fonti rapide di zuccheri, ma col passare del tempo iniziano ad intaccare le riserve di grassi. Tuttavia il fisico tende ad adattarsi nel corso delle sedute di allenamento e a ridurre gradualmente l’effetto lipolitico desiderato. In altri termini, si dimagrisce in modo efficace nelle fasi iniziali, ma dopo tempi relativamente brevi il calo ponderale non continua oppure non si mantengono i risultati ottenuti.
Se, invece, si procedesse direttamente con esercizi anaerobici nei primi tempi si otterrebbero dei risultati “nefasti”. L’ipetrofia muscolare causata dagli esercizi farebbe aumentare il volume corporeo senza far diminuire in modo evidente la massa grassa. In buona sostanza, guardandosi allo specchio ci si vedrebbe addirittura più gonfi. Tuttavia, un aumento della massa muscolare conferisce un metabolismo basale più alto, quindi un fabbisogno giornaliero di calorie più dispendioso che farebbe consumare più energie in tempi prolungati.
La strategia migliore, come confermato dagli studi più recenti, prevede un parallelismo fra attività aerobiche ed attività anaerobiche.
Alcuni sostengono sia più efficace non abbinare i due tipi di lavoro nella stessa sessione di allenamento poiché gli enzimicoinvolti sono molto differenti fra loro ed intaccano riserve nutrizionali diverse.
Concludendo, l’esercizio aerobico è utile a perdere massa grassa e zuccheri a rapido assorbimento soprattutto nelle prime fasi. L’esercizio anaerobico conferisce la possibilità di aumentare il metabolismo basale e di spostare il rapporto in favore della massa muscolare quindi di continuare a mantenere i risultati nel tempo. Inoltre la variazione dell’approccio di lavoro impedisce al fisico di abituarsi ed appiattirsi, le condizioni ideali per ingrassare.