Toscana, Toscana da conoscere; Toscana anche diversa e pure tanto. Prendi Carrara, Lucca, Pisa. Terre ricche e variegate, estese e produttive, distese e selvagge. Autenticità dell’Italia interna. Raccontiamo, in sintesi, luoghi stupendi, visitati grazie alla Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest, per l’appassionante Press trip “Il Desco”. Carrara, Lucca e la Certosa di Pisa i centri del nostro viaggio al cuore della Toscana, tra marmo, tradizione e storia.
Carrara si erge come un monumento vivente alla maestria artigiana e alla storia millenaria delle sue pietre. Famosa per le sue cave di marmo bianchissimo, Carrara è un luogo di bellezza naturale, crocevia di tradizioni culturali e sociali che hanno plasmato l’identità di questa città. La lavorazione del marmo, arte raffinata e antica, è alla base della sua economia e del suo tessuto sociale; arte operaia, di sacrifici e freddi, ambiti anche prettamente climatici, a cui il celebre lardo di Colonnata serviva e serve per offrire un’alimentazione ‘forte’ e protettiva. Terra, in più, dove l’eco di un passato anarchico conferisce alla città una caratteristica distintiva nel panorama toscano. Carrara è, appunto, sinonimo di marmo, tesoro bianco che da secoli viene estratto dalle sue cave e trasformato in capolavori di scultura e architettura. La tradizione della marmeria si intreccia con la storia della città, rendendo la lavorazione del marmo non solo un’industria ma una vera e propria arte, tramandata di generazione in generazione. Le cave di Carrara, che si estendono sulle pendici delle Alpi Apuane, sono un paesaggio di straordinaria bellezza e complessità geologica. Le gallerie e i tagli lasciati dai blocchi di marmo estratti raccontano storie di sudore e dedizione. I “cavatori”, i lavoratori delle cave, sono i custodi di una tradizione che affonda le radici nel passato più remoto e la loro abilità è testimoniata dalla qualità del marmo estratto. Non è solo un lavoro fisico, ma una pratica che richiede precisione e conoscenza approfondita delle caratteristiche del materiale.
Ricordiamo anche che questo patrimonio geologico e culturale va assolutamente tutelato. Da più parti si leva, giustamente, il grido d’allarme sull’eccesso di estrazioni invasive sulle rocce, sempre più messe a repentaglio da queste attività.
Non bisogna nemmeno dimenticare che tra il 1966 e il 1968 i cavatori di Carrara tagliarono il tempio e le statue ciclopiche di Abu Simbel (Ramses II e Nefertari) in Egitto in mille pezzi, per rimontarli più avanti, al riparo dall’inondazione causata dalla costruzione della diga di Assuan. E non a caso furono chiamati proprio i nostri, espertissimi come nessuno al mondo.
Non lontanissimo da Carrara, il piccolo borgo di Colonnata, nel pieno delle aree di estrazione. Il suo prelibato prodotto, ottenuto da pancetta di spalla di maiale salata e aromatizzata con rosmarino, aglio, pepe nero e altre spezie, viene largamente stagionato, così da conferirgli sapore inimitabile. Tradizionalmente, il lardo di Colonnata era il cibo dei lavoratori, un alimento sostanzioso e ricco di energia, necessario per affrontare le dure giornate di lavoro nelle cave. Molto più di un ‘semplice’ cibo, insomma. Oggi, questo prodotto è divenuto un emblema della gastronomia toscana, apprezzato anche nei ristoranti gourmet e riconosciuto per la sua qualità superiore. Ma Carrara è anche un luogo con una storia politica e sociale vivace. Durante la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, la città divenne un centro di fermento anarchico, con un’importante comunità che si oppose al regime politico e alle condizioni di lavoro oppressive. Una realtà che ha fatto storia.
Il nostro viaggio ci ha poi visto a Lucca, con le sue mura cinquecentesche perfettamente conservate e il suo centro storico affascinante, ulteriore strato di fascino del panorama storico e culturale toscano. Lucca è una città che invita a passeggiare tra le sue stradine lastricate e a scoprire le sue chiese storiche e i palazzi nobiliari. La città è famosa anche per le sue tradizioni musicali e culturali, come il festival Puccini, che celebra l’eredità del compositore Giacomo Puccini. Qui abbiamo conosciuto borghi in via di spopolamento della provincia lucchese; visitato musei delle tradizioni popolari; assaggiato antiche leccornie di montagna; conosciuto visionarie esistenze sperdute, al contatto diretto con la natura.
Abbiamo poi visitato la Certosa di Pisa, in realtà in territorio di Calci. Un luogo magico che si erge come testimone silenzioso di una spiritualità e di un’architettura di grande maestosità. Fondata nel 1366 dai monaci certosini, questa abbazia è un esempio straordinario di arte gotica e rinascimentale, immersa in un paesaggio di pace e serenità. La Certosa è nota per la sua architettura austera ma imponente, con un chiostro di grande eleganza e uno splendido museo che custodisce opere d’arte e documenti storici. Qui anche un celebre museo naturalistico, da noi visitato. La Certosa è un luogo di riflessione e contemplazione, lontano dal trambusto della vita moderna, tra bellezza e spiritualità. La sua posizione collinare offre panorami mozzafiato e la sua storia è intrisa di devozione e arte, rendendola una meta imperdibile per chi desidera esplorare la ricchezza culturale della regione Toscana tutta.
Visitare queste località, vera anima e incanto di un’intera regione, vuol dire immergersi in una Toscana che è simultaneamente storica e dinamica, semplice ed elegante. Questi angoli del mondo sono luoghi in cui la bellezza e la cultura si fondono in quello che, giustamente, può essere descritto come un abbraccio eterno.