Le primarie del centrosinistra si avvicinano. Tra esattamente un mese il centrosinistra chiamerà i cittadini ad indicare quale, tra i tre candidati proposti, è quello più adatto a gareggiare per le regionali del 2015 contro il centrodestra. Entra nel vivo, quindi, la campagna elettorale, soprattutto nel partito da cui provengono due dei tre candidati, il Partito Democratico, che ufficialmente lascerà facoltà di sceltra tra Emiliano e Minervini. In un incontro interno al partito, tenutosi nella storica sede in Corso Vittorio Emanuele, Il Pd ieri ha incontrato Michele Emiliano.
Al margine dell’assemblea abbiamo incontrato l’ex magistrato barese, che si candida ad ereditare, da Nichi Vendola, la guida della Regione Puglia. Con il governatore terlizzese, Emiliano e il Pd hanno alternato momenti di condivisione con momenti di duri contrasti. Quale è dunque il suo giudizio sui dieci anni di Vendola?
Domanda a cui, ai nostri taccuini, il candidato si limita a rispondere con una metafora calcistica: “Sono stati dieci anni molto belli in cui, insieme, abbiamo fatto tante cose molto importanti. Dalla serie B, la Puglia è passata alla coppa dei campioni, senza tuttavia riuscire a raggiungerla. Cercheremo nel prossimo campionato che durerà cinque anni di vincere la coppa dei campioni, ossia di far meglio, pur consapevoli che Vendola ha fatto tutto quel che poteva. Auguro buona fortuna ai miei due avversare, Stefano e Minervini”.
Emiliano, che giudica il sostegno del partito nei suoi confronti come un “motivo di grande emozione”, invita i circoli del Pd a fungere da tramite tra le istanze della città e la Regione, “delle piccole sale di compensazione, non clientelari, ma in grado di seguire i cittadini nel rapporto con le istituzioni”.
“Mi piacerebbe che il circolo bitontino e la città di Bitonto, che è una delle più importanti, mi consentissero di inserire nel programma proposte che riguardino il territorio bitontino – continua Emiliano –. E’ qualcosa che vogliamo fare con tutti i 280 comuni pugliesi. In questo modo ogni circolo sarà custode di una parte del programma. E’ questo che intendo quando parlo di sindaco di Puglia. Il
sindaco è il vero leader del territorio, perché conosce le problematiche della
sua città.Conosco
meglio io la mia regione che non un burocrate di Roma. La regione deve aiutare comuni e cittadini a realizzare obiettivi che coincidano con il nostro programma, aiutando anche qualora il problema non sia di competenza regionale. Abbiamo bisogno di incentivare la partecipazione, di riavviare il mulino della politica”.
Da parte dell’ex sindaco di bari giungono anche considerazioni sulla situazione politica bitontina: “Mi auguro che il Partito Democratico bitontino possa ben presto riacquistare il ruolo che gli spetta”.