A scaldare gli animi della politica bitontina è stata la questione vaccini. Il sindaco Michele Abbaticchio, sulla scia di altri sindaci pugliesi, appartenenti alla propria lista Italia in Comune e non solo, ha emanato un’ordinanza nella quale si vieta l’ammissione a scuola di tutti i bambini dai 6 anni in giù che non siano muniti dei certificati vaccinali obbligatori.
Il primo cittadino ha tentato così di scavalcare il Governo nazionale, che con un emendamento al Milleproroghe, aveva messo tra parentesi l’obbligatorietà del precedente Decreto Lorenzin, stabilendo che sarebbe stata sufficiente l’autocertificazione delle avvenute vaccinazioni per poter frequentare la scuola. I sindaci in questione hanno ritenuto questo provvedimento poco efficace, in quanto i controlli sulle autocertificazioni sarebbero stati quasi impossibili da effettuare, e quindi le famiglie avrebbero potuto dichiarare il falso, non vaccinando i propri figli.
Di qui, la necessità delle ordinanze che sono fioccate a Giovinazzo, Gravina di Puglia, Maruggio, Lucera e Mola di Bari e Bari stessa. «Non possiamo restare inermi – ha dichiarato Abbaticchio – nell’attesa del legislatore e sulla paura di perdere vecchi o nuovi consensi. Occorre coraggio e occorre difendere la salute delle nostre comunità. Senza paura». Soddisfazione anche da parte del presidente FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) Filippo Anelli, che ha scritto una lettera in cui «ha plaudito a questi Sindaci che hanno accettato la sfida di mettere in pratica il principio della partecipazione democratica delle comunità locali e dei cittadini alla gestione della salute». Dello stesso tenore anche le parole del presidente dell’Anci Puglia, Domenico Vitto, che ha approvato l’iniziativa.
Di parere opposto è stata invece la deputata bitontina del M5S Francesca Anna Ruggiero, che ha ricordato come il Ministero della Sanità e quello dell’Istruzione il 7 Luglio abbiano inviato una circolare che ha disposto che per i bambini da 0 a 6 anni e per la prima iscrizione alle scuole (6-16 anni), invece, basta una “dichiarazione sostitutiva di avvenuta vaccinazione”, ovvero un’autocertificazione. Per la pentastellata si tratta «di una proroga ai termini già previsti dal decreto Lorenzin in quanto non completato il procedimento d’adozione del decreto ministeriale deputato ad istituire l’Anagrafe Nazionale Vaccini e alcune Regioni non sono riuscite a istituire un’anagrafe vaccinale regionale. Una proposta di iniziativa parlamentare – ha scritto la Ruggiero in una nota- di buon senso che sospende ancora per un anno una delle tre forme sanzionatorie inserite nella stessa legge che prevede il non accesso agli asili nido e alle scuole materne dei bimbi che non abbiano presentato entro il 10 Luglio la certificazione ufficiale della Asl che comprovi l’avvenuta vaccinazione».
Secondo l’esponente bitontina inoltre, «le Asl pugliesi si sono per tempo adeguate riuscendo a inviare ai dirigenti scolastici le informazioni sull’obbligo senza occorrenza di richiesta di alcun certificato ai cittadini», pertanto «le ordinanze di cui sopra, emanate da alcuni furbi e disattenti sindaci pugliesi, risultano altresì inutili». La risposta seccata del sindaco non si è fatta attendere: «Lei si impegni a far emettere una legge chiara al Governo su tante cose (tra le quali questa), invece di proroghe di norme precedenti con circolari varie.»