Le Onlus e le parrocchie pagheranno la Tari, la nuova
tassa sui rifiuti? È la domanda che da quasi due settimane sta
monopolizzando la vita politica e sociale della città.
L’oggetto del contendere (e di interpretazioni) è l’articolo
59 comma 1.6. del regolamento sull’Imposta unica comunale (Iuc), che
stabilisce come c’è esenzione per «i locali permanentemente
utilizzati da Enti senza scopo di lucro e/o ecclesiastici senza scopo
di lucro, a condizione che le attività svolte non determinino
entrate finanziarie a favore degli enti gestori e/o proprietari.La
suddetta esenzione è subordinata alla stipula di apposita convenzione approvata
dalla Giunta comunale in base alle seguenti tipologie di attività: accoglienza
e formazione, carità e sostegno alle persone svantaggiate».
Il Terzo settore è terrorizzato e già parla di una
stangata di migliaia di euro. La maggioranza è l’amministrazione comunale
invitano le parrocchie, le Onlus e chi fa doposcuola a non preoccuparsi,
mentre l’opposizione vuole vederci chiaro, non si fida delle
rassicurazioni della maggioranza e chiede modifiche all’articolo. Che non
ottiene. Ma Intini e compagni non demordono, ed è per questo che ieri
hanno presentato un emendamento che molto probabilmente sarà discusso
lunedì prima del bilancio di previsione, in modo tale da evitare che il
regolamento entri in vigore così come è.
Il contenuto è semplice: sostituire le parole “a
condizione che le attività svolte non determinino entrate finanziarie a
favore degli enti gestori e/o proprietari”, con “a condizione che nei
suddetti locali non svolgano attività commerciali”.
«L’opposizione è unita nel voler modificare questo
articolo che purtroppo non lascia spazio a interpretazioni – afferma Farella in conferenza
stampa convocata in serata – e non si è mai visto prima
d’ora che anche le Onlus fossero tassate».
«Se la norma è chiara non può essere male interpretata
– afferma sarcasticamente
Intini – e se non riusciamo a emendarla rimane questa. Non ci può
essere cattiva interpretazione su un concetto così limpido come quello di
entrata finanziaria». Toscano, invece, chiede alle istituzioni di
effettuare un monitoraggio sulle entrate degli enti religiosi.
Più pungente è l’intervento di Franco Natilla, secondo
cui la lettera che il sindaco e l’assessore Michele Daucelli hanno inviato
alle parrocchie «è solo un disperato tentativo di recuperare un
rapporto che Abbaticchio stesso ha volutamente rotto. Quali parrocchie
svolgono nelle loro superfici attività commerciali? Forse vogliono
far riferimento all’Auditorium della Fondazione Santi Medici o a
chi fa oratorio o cineforum? Il primo cittadino deve avere massima
serietà quando si parla di materia fiscale e non può giocare con
le interpretazioni, ed è a dir poco criminale scherzare su questi
argomenti».
Poi la stoccata: «E’ singolare che si decida di tassare il Terzo settore e non si punta, invece, a recuperare somme, anche ingenti, che non sono mai state pagate nel corso degli anni»
Damascelli, invece, chiede un rapido passo indietro
per quella che, senza infingimenti, definisce «una guerra tra
poveri». «E’ assolutamente ingiusto tassare quei locali che la Chiesa,
fondamentale ponte tra i cittadini e le istituzioni e spesso sentinella di
un quartiere, utilizza per attività di volontariato, beneficenza e bene
alla collettività, svolgendo il più delle volte mansioni impossibili per i
Servizi sociali comunali».