«Non c’è nessuna crisi politica. Prendo atto delle dichiarazioni dei consiglieri e poi, la coalizione, dovrà decidere in merito».
È la dichiarazione del sindaco di Bitonto Michele Abbaticchio, dopo che sabato mattina, al termine di una conferenza stampa, si è aperta una frattura all’interno di due delle forze politiche che compongono la sua maggioranza “bulgara”.
La conferenza era stata convocata dalla commissione Controllo e garanzia per far luce e chiedere chiarimenti all’amministrazione sulle modalità d’uso (sia dal punto di vista strutturale, che per i tariffari) delle strutture sportive comunali: a fare parte del gruppo in rappresentanza dell’opposizione i consiglieri Francesco Natilla (Bitonto Riformista) e Carmela Rossiello (Forza Italia), e per la maggioranza Giuseppe Fioriello (70032), Massimo Lacetera (Puglia Popolare) e Domenico Pinto (Pd).
Quest’ultimo non ha preso parte alla conferenza perché ha dichiarato di non aver «condiviso e sostenuto la decisione» di convocare la stampa.
La decisione non è andata nemmeno giù al consigliere Giuseppe Santoruvo, capogruppo di 70032, che nel vedere il compagno di partito Fioriello seduto a quel tavolo ha diramato un comunicato stampa, nel quale ha chiesto al collega di chiarire «se intende supportare l’attività di questa amministrazione con la normale dialettica tra le parti, che non è mai mancata. In caso contrario, può dichiararsi fuori dal gruppo consiliare».
In risposta Fioriello, che ha raccolto la solidarietà dei colleghi di minoranza, ha sottolineato come in città, ormai da tempo, ci sia «delirio di onnipotenza»: occorre «servire la città, indipendentemente da se si è in maggioranza o minoranza. Bitonto vuole altro e merita altro».
Un botta e risposta che prosegue da giorni anche sui social, coinvolgendo anche cittadini e altri esponenti politici.
Qualora i due consiglieri Fioriello e Lacetera dovessero uscire dalla maggioranza, a sostenere l’amministrazione Abbaticchio bis resterebbero comunque 17 unità (attualmente sono 19), a fronte dei 16 eletti. Il primo cittadino, dunque, potrebbe finire regolarmente il suo mandato.