Dall’avvocato Vito Desantis, segretario di “Governare il futuro”, riceviamo e pubblichiamo.
“ECCO COSA SI DICE IN GIRO
L’accordo di circa un anno fa di lasciare la poltrona di Palazzo Gentile al PD e quella al Senato all’ex primo cittadino, è ai titoli di coda.
Tanto perchè l’accordo ha dato i frutti solo al 50%, atteso che al Senato è stata eletta Rita Dalla Chiesa mentre a Palazzo Gentile si è accomodato l’avv. Ricci del PD.
Il piano quindi è stato attuato come detto solo al 50%, di guisa che oggi si vuole far valere un nuovo broccardo: “pacta non sunt servanda” ossia ognuno per se e Dio con tutti.
Il non eletto vuole quindi tornare legittimamente a sedersi sullo scranno più alto della città, trovando però resistenza nel PD il quale per cautelarsi cerca di allargare i confini, inglobando possibilmente quei partiti e movimenti politici che i soloni baresi l’anno scorso misero alla porta.
Esatto, i baresi, dato che da qualche tempo Bitonto è diventata solo una espressione geografica.
Orbene, la prova provata e semplificata di quanto detto, ultimamente è stata fornita dalle dimissioni del dott. Nacci.
Infatti, l’ex assessore ha capito che con l’ingresso in maggioranza dei partiti esclusi in prima battuta, il ruolo del suo partito verrebbe ridotto ai minimi termini e piuttosto che stare a contare lenticchie ha scelto di spendere le sue energie nella professione.
Questi fatti politici sono incontrovertibili mentre in dubbio restano solo le tattiche per cambiare i cavalli della biga.
Infatti, l’ex vuole come detto tornare nel palazzo, mettendo tra le braccia di Morfeo sia l’attuale che i suoi sostenitori e quindi sta chiamando a raccolta tutti quelli che sono ancora disposti a fare sacrifici per la patria.
Dei chiamati qualcuno ha dato la disponibilità e qualche altro continua a sostenere che il lupo perde il pelo ma non il vizio, sperando che quest’ultimo si metta a contare le pecore e che si addormenti.
Comunque vadano le cose, l’ultima parola spetta a Bari che come sempre decide le sorti amministrative e politiche della nostra città.
Intanto, la destra svolge il suo ruolo, come ha sempre fatto, dimostrando tenacia e caparbietà nell’evidenziare errori ed incompetenze degli amministratori che del resto sono sotto gli occhi di tutti, creando non poco nervosismo nella maggioranza.
Infine, ci sono i partiti o movimenti così detti esclusi che per entrare in maggioranza spingono nella calca, mentre quelli che non vogliono farli entrare rinforzano i chiavistelli.
Tradotto, siamo alla frutta e settembre è alle porte e dopo il caldo afoso arriverà il gelo istituzionale.
Dopo tante incognite è rimasta una sola certezza, ossia che la città è allo sbando se non allo sfascio, opere iniziate e mai finite, strade che sembrano grattuge con buona pace dei gommisti e dei meccanici, traffico caotico e tasse in aumento che per incuria sono da pagare e ciò che è peggio è che non ci sono schiarite all’orizzonte.
Però i bitontini possono consolarsi con le ripetute foto del sindaco che taglia i nastri e degli assessori che partecipano a tutte le festicciole di compleanno.
Quindi in conclusione non ci rimane che prendere atto che la maggioranza è nata senza un programma e che continua a navigare a vista in attesa di decisioni che saranno prese altrove.
E il nostro compito rimane quello di informare i bitontini senza biasimo per i colpevoli, ma con la consapevolezza di svolgere un lavoro che non essendo né di destra e né di sinistra è oggettivamente sereno”.