In data odierna l’assessore al bilancio Michele Daucelli ha risposto all’interrogazione scritta presentata lunedì 16 settembre dal consigliere comunale Paolo Intini in relazione alle rate per il pagamento della Tares per l’anno 2013.
Si riporta di seguito il testo integrale della risposta:
«Rispetto ai quesiti da Lei proposti con l’interrogazione scritta del 16/09/2013, relativa ai pagamenti della Tares, si rappresenta quanto segue:
1) All’atto delle deliberazione di Consiglio comunale (27/06/2013) non esisteva alcuna legittimazione per la eventuale posticipazione di una o più rate della Tares al 2014, per la semplice circostanza che la Risoluzione n. 9/DF del Ministero Economia e Finanze, da Lei citata, è datata 9 settembre 2013 e fa riferimento all’art. 5 del D.L. n. 102 del 31.08.2013, e quindi non a norme precedentemente applicabili.
In ogni caso trattasi di risoluzione in evidente contrasto con quanto stabilito dall’art.10 comma 2 lettera c) del D.L. 35/2013, quando introduce la possibilità di posticipare rate nel 2014 a condizione che venga garantita la maggiorazione entro il 16 dicembre 2013.
Le ricordo, infatti, che il D.L. 35/2013 con l’art. 10, comma 2, lettera c), stabilisce che “la maggiorazione standard pari a 0,30 euro per metro quadrato è riservata allo Stato ed è versata in unica soluzione unitamente all’ultima rata del tributo, secondo le disposizioni di cui all’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, nonché utilizzando apposito bollettino di conto corrente postale di cui al comma 35 dell’articolo 14 del decreto?legge n. 201, del 2011”. Il Comune, quindi, nel disciplinare il numero e la scadenza delle rate della TARES per l’anno 2013, incontra il vincolo costituito dalla riserva allo Stato della maggiorazione standard di cui all’art. 14, comma 13, del D.L. n. 201 del 2011, il cui gettito deve essere in ogni caso assicurato all’erario entro l’anno in corso (2013).
In altri termini, le vigenti disposizioni di legge evidenziano che la maggiorazione riservata allo Stato deve essere obbligatoriamente versata nell’anno 2013 ed in unica soluzione unitamente all’ultima rata del tributo, come stabilito dal D.L. n. 35/2013 – art. 10, comma 2, lettera c).
Questo vincolo non è eludibile e proietta dubbi sulla legittimità/opportunità di una decisione in ordine allo slittamento della sola parte di competenza locale della quarta rata Tares, che questa Amministrazione, potendola prendere in considerazione solo oggi, sta valutando, aderendo alle motivazioni evidenziate dal MEF nella predetta Risoluzione, per scongiurare la concentrazione in un tempo ristretto del carico tributario.
Si consideri, tuttavia, che una tale decisione non annullerebbe il carico tributario e la sua gravosità: il pagamento della Tares, infatti, sarebbe solo dilazionato nel 2014 ma rimarrebbe invariato, dovendo, altresì, fare i conti anche con possibili ulteriori aggravi che potranno derivare dalla prospettata ipotesi di riforma della fiscalità locale per la prossima introduzione della service tax.
2) Il termine del 30.09.2013 annunciato dall’Amministrazione comunale soccombe alle novità introdotte proprio dal D.L. 102 del 31.08.2013, che differisce il termine per l’approvazione del bilancio di previsione al 30 novembre 2013.
3) In merito al terzo quesito da Lei posto, la risposta, valida per tutti i Comuni italiani e non solo per il Comune di Bitonto, è fornita da quanto stabilito al comma 35 dell’art.14 dal D.L. 201/2011: “Il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, in deroga all’articolo 52 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, è versato esclusivamente al comune. Il versamento del tributo comunale per l’anno di riferimento è effettuato, in mancanza di diversa deliberazione comunale, in quattro rate trimestrali, scadenti nei mesi di gennaio, aprile, luglio e ottobre, mediante bollettino di conto corrente postale ovvero modello di pagamento unificato. È consentito il pagamento in unica soluzione entro il mese di giugno di ciascun anno”.
Vale la pena aggiungere, per inciso, giusto per rispondere alle accuse di falsità da Lei avanzate, che questi mesi sono stati investiti da un acceso dibattito politico che ha rovesciato sugli enti locali una dose quotidiana di incertezza normativa sull’IMU, alla cui sorte si legano a doppio filo tutti gli altri tributi locali, a cominciare dalla Tares.
È altrettanto evidente che il carattere continuo e non discreto delle vicende demografiche determina la necessità di un aggiornamento e allineamento delle banche dati tributarie collegate, che, se non operati con la medesima continuità (in tempo reale), determinerebbero una discrasia non funzionale alla corretta gestione dei tributi dell’Ente, con le ripercussioni negative che Lei ben può immaginare.»