Immigrazione, economia, sicurezza e vaccini. La deputata bitontina del Movimento 5 Stelle Francesca Anna Ruggiero esprime le proprie idee sui temi più importanti del momento, in un’intervista a 360° sui primi mesi di esperienza da parlamentare. L’abbiamo incontrata il 13 agosto scorso, il giorno precedente alla tragedia del crollo del ponte Morandi a Genova.
Nel presente articolo è contenuta la parte relativa alle questioni di carattere nazionale.
Nella giornata di domani sarà pubblicata la seconda parte riguardante Bitonto.
Che cosa è stato fatto in questi primi mesi di legislatura dal governo giallo-verde?
Ci siamo trovati in una situazione di emergenza. Abbiamo discusso i decreti “terremoto” e “Bari” (relativo al caos Palagiustizia, ndr), ricorrendo alla decretazione d’urgenza, senza mettere la fiducia né usando la ghigliottina in commissioni e Aula, attenendoci al cronoprogramma che ci eravamo dati una volta formato il governo. Per il caso del Palagiustizia di Bari, non abbiamo scelto il commissariamento, che sarebbe andato in deroga al Codice degli Appalti, per evitare problemi legati agli affidamenti diretti. Abbiamo così dimostrato che è possibile non commissariare e trovare una soluzione. Per quanto riguarda la questione terremoto, abbiamo sbloccato dei fondi per le zone colpite, attraverso un aumento delle agevolazioni fiscali. Una questione vecchia, ma mai risolta dai Governi precedenti.
Avreste voluto fare altro in questi primi mesi? Ci sono state frizioni con il vostro alleato di Governo?
Siamo stati lungimiranti. Il contratto di governo è stato firmato per non avere attriti su ogni “punto virgola”. I leghisti dovevano accettare il nostro programma. Se avessimo potuto sacrificare quelle cinque-sei ore a notte di sonno in questi mesi, lavorando 14 ore al giorno, avremmo potuto realizzare la legge anticorruzione, che è prevista entro Natale. Sempre entro la fine dell’anno saranno approvate la Legge di Bilancio e l’abolizione delle pensioni d’oro, con la revisione del metodo retributivo. Dai soldi che avanzeranno, andremo ad aumentare le pensioni minime. Ovviamente non è stato possibile aggiustare in questi 2 mesi di governo le storture degli ultimi 50 anni. Ci siamo presi gli insulti e siamo stati accusati di tutto, come ad esempio di essere quelli che stanno rovinando l’Italia. Inizialmente l’ho vissuta male, ho anche pianto, perché sono loro ad aver rovinato l’Italia, non noi. Fa davvero male quando si è accusati di essere raccomandati, figli di papà, razzisti. Non sono mai stata razzista né fascista.
Forse quest’accusa ricade su di voi per i vostri alleati di governo.
Stiamo cercando di gestire l’immigrazione tutelando il diritto all’accoglienza e contemporaneamente andando a riformare il sistema dei centri di accoglienza, perchè ci sono stati degli scandali. Basti pensare ad esempio a Mafia Capitale. A Gioia Tauro agli immigrati veniva dato il cibo per maiali.
È giusto tutelare il diritto all’accoglienza bloccando delle navi nel Mediterraneo senza offrire soluzioni alternative?
Quella è stata una procedura che purtroppo andava fatta, altrimenti non avremmo mai avuto i risultati ottenuti al Consiglio d’Europa. Quando abbiamo bloccato l’“Aquarius”, abbiamo subito inviato una nave con medici e viveri come supporto. Una volta garantite le prerogative di sussistenza, eravamo tranquilli, perché non abbiamo lasciato una nave in balìa del Mediterraneo. Conte ha chiamato subito la Capitaneria e la Marina per soccorrere la nave. In questa maniera abbiamo fatto aprire altri porti europei, e abbiamo fatto mettere nero su bianco a Malta che non voleva gli immigrati, il che vuol dire rinnegare trattati europei e internazionali.
Ma Malta è comunque un’isola molto piccola rispetto magari ad uno Stato come l’Italia.
Infatti avevamo chiesto di prendere una nave. Si è riusciti a diminuire dell’85% gli sbarchi in Italia, nel periodo che va da luglio 2017 a luglio 2018.
Ma in questo l’ex Ministro dell’Interno Marco Minniti ha giocato un ruolo importante, stringendo accordi con Libia e tribù locali.
Al momento però ci sono centri di accoglienza nello Stato africano che sono piuttosto centri di detenzione, dove avvengono violenze e soprusi. Il fatto che Conte sia andato in Libia a firmare un accordo e l’aiuto di Trump per gestire il Mediterraneo, ci porta all’attuazione della nostra visione dell’immigrazione. Noi vogliamo i corridoi umanitari, la gente non deve più mettersi su un barcone e non deve più morire annegata. È necessario che nascano centri dove i Paesi europei aprano delle ambasciate, in cui processare le richieste d’asilo dei migranti. L’Europa sta aprendo alcuni spiragli su questo punto.
Quindi dei centri nei Paesi di imbarco, come la Libia.
Si, in questo modo si abbatterebbe non solo la tratta, ma si metterebbe fine ai centri di accoglienza italiana, che sono di detenzione. Perché i tempi di verifica della situazione di queste persone sono lunghi e alla fine esse rimangono ingabbiate.
Il problema è che proprio alla luce delle torture subite da queste persone nei centri di detenzione in Libia, come sarebbe attuabile una politica del genere? L’Europa dovrebbe imporre sistemi di sorveglianza a questi centri? E se ciò non avvenisse?
Noi abbiamo già licenziato un decreto per donare delle motovedette alla Libia. La Marina italiana deve addestrare i militari libici, spiegando come vigilare le coste. Poi bisogna attivare la procedura per cui la Libia deve essere cosciente che, se intercetta migranti, deve interfacciarsi con la Marina italiana e, secondo il Consiglio d’Europa, anche con la Marina degli altri paesi europei.
Per quanto riguarda l’immigrazione, il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha usato toni anche molto forti. Ha definito queste traversate come “crociere” o quella dei migranti come una “pacchia”. É d’accordo con questi toni?
Sicuramente si stava riferendo alla pacchia di alcune Ong che hanno lucrato su questo fenomeno, e di alcune cooperative che hanno distorto il senso umanitario. Sul “decreto motovedette libiche” c’è stato anche uno scontro in aula molto forte, in cui ho pianto perché ricordo ancora la foto del bambino morto con la faccia nella sabbia. Noi vogliamo che ciò non accada più. La pacchia è finita perché non potranno più giocare su quelle vite.
Ma il riferimento era ai migranti.
Per fortuna su alcuni temi la vediamo in maniera molto differente. Ed è per questo che abbiamo fatto firmare loro (ai leghisti, ndr) un contratto di governo. Noi non ci fidiamo ciecamente, avremmo voluto governare da soli.
Una delle uscite di ieri (12 agosto, ndr) è stata sulla possibile reintroduzione della leva militare obbligatoria.
Che però il nostro Ministro della Difesa Trenta ha bocciato. I giovani devono scegliere quello che vogliono fare. L’Italia ripudia la guerra, per cui avere militari di leva è qualcosa di abbastanza inutile. Un giovane di 18 anni deve decidere se rimanere in Italia, andare a studiare all’estero, formarsi, aprire una start-up. Se invece a lui piace la vita militare, può scegliere volontariamente di intraprendere quella carriera.
Le opposizioni hanno bollato il “Decreto Dignità” come “Decreto Disoccupazione”, perchè rendendo più costoso per le aziende il rinnovo del contratto a tempo determinato, queste interromperebbero i rapporti di lavoro, provocando un aumento dei licenziamenti. Nello stesso allegato tecnico al decreto si evidenziava come circa 8 mila persone avrebbero perso il proprio lavoro. Ci sono effettivamente queste preoccupazioni o le stime sono false, come ha detto il vicepremier Luigi Di Maio?
Le stime sono false, perché il primo allegato tecnico al decreto, quando è arrivato in commissione di Finanze e Lavoro, non aveva nessun numero di una previsione di disoccupazione. Nella seconda relazione tecnica, comparsa di notte, emerge questo numero, che Confindustria ha aumentato a 80 mila. É stata deludente l’audizione di Confindustria in commissione, perché ci ha attaccato sulle delocalizzazioni, dicendo addirittura che in Italia il lavoro precario non esiste. Lì ho sorriso, perché io sono stata una precaria e ho sempre lavorato per pagarmi gli studi, e non ho mai avuto un contratto a tempo indeterminato. I dati a cui si fa riferimento sono dati teorici, che non sono né in cielo né in terra. Tutto dipende molto dalla manovra economico-finanziaria che andremo a fare e dagli incentivi che daremo alle imprese nella manovra di bilancio. In questi giorni, il web è inondato di fake news sugli effetti di licenziamenti in tronco dovuti al “Decreto dignità”. Abbiamo previsto che i contratti a tempo determinato già esistenti, seguano le vecchie norme fino al 31 ottobre 2018. Se oggi alcune aziende non rinnovano i contratti, è per altri motivi. Abbiamo scelto di dare tempo alle imprese e ai lavoratori. Abbiamo inoltre previsto delle agevolazioni per il passaggio all’indeterminato degli under 35.
Nella discussione in aula, i sindacati hanno contestato la mancata reintroduzione dell’articolo 18 e la presenza dei voucher nell’agricoltura e nel turismo.
La riforma del lavoro va fatta di sana pianta. Cosa che non è possibile fare in due mesi. Questi temi vanno affrontati in maniera più approfondita. I voucher vanno utilizzati solo per quelle due categorie che hanno dei lavori veramente stagionali. Soprattutto per l’agricoltura, dove va riformata tutta la legge sul caporalato. Abbiamo già parlato con degli imprenditori agricoli, ma non abbiamo ancora definito il tutto.
Il caporalato è un aspetto endemico della nostra Regione. Lo abbiamo visto con la tragedia dei braccianti migranti morti nelle scorse settimane. Come si potrebbe intervenire in questo senso?
Dobbiamo applicare un Decreto ministeriale approvato qualche anno fa. Il sindaco di Noicattaro Raimondo Innamorato (M5S, ndr) l’anno scorso inviò una lettera a tutti i sindaci della Città metropolitana di bari, per l’applicazione di quel decreto, per salvaguardare i braccianti dalla morte e per implementare la sicurezza. Il lavoro in campagna non deve essere visto come il più sporco e umile. La legge sul caporalato va rivista. Avevamo già fatto delle proposte nella scorsa legislatura, ma furono bocciate dal Pd. Faremo partire l’iter in Commissione.
Tre errori commessi dai 5 Stelle in questi primi mesi.
Non siamo stati perfetti. Questi due mesi, col senno di poi, cono passati così velocemente che abbiamo fatto quello che era possibile fare secondo il cronoprogramma. Possiamo migliorare. Abbiamo uno staff bellissimo. Nell’ultimo giorno di lavoro, prima della pausa estiva, Luigi (Di Maio, ndr) e Roberto (Fico, ndr) ci hanno fatto un applauso perché non era facile portare a casa ciò che ci eravamo prefissati.
Qual è la proposta più importante a cui sta lavorando?
Sto lavorando a diverse proposte di svariati ambiti. È difficile scegliere la più importante. Dico solo che ce n’è una pertinente all’ambito fiscale, di cui non posso svelare ancora dettagli.
Uno degli argomenti più discussi è quello dei vaccini? É d’accordo sull’obbligo alla maniera della Lorenzin?
Su quel tipo di obbligo sono contraria. Noi puntiamo a informare i genitori affinchè siano liberi di fare la scelta che vogliono, anche perchè si parla della salute dei loro figli. Nel frattempo la Lorenzin non aveva pensato a migliorare l’Anagrafe vaccinale, che in Italia in alcune regioni è in avanti, in altre indietro. Va stilato un elenco di tutti i bambini che presentano delle controindicazioni ai vaccini, da segnalare all’Aifa, che deve vigilare sulle case farmaceutiche che realizzano questi questi prodotti. In base alla copertura vaccinale della Regione, va informato e sensibilizzato il genitore. Se in una Regione c’è una copertura altissima, l’obbligo è fittizio, mentre bisogna andare in quelle Regioni in cui la copertura è inferiore.
Sta parlando del cosiddetto “obbligo flessibile” cui ha fatto cenno la Ministra della Salute Giulia Grillo?
“Flessibile” nel senso che cambia da Regione a Regione. Che avrà un’Anagrafe vaccinale, e sarà in contatto con l’Aifa.
Come si fa ad orientare un genitore No-Vax, che non vuole vaccinare i propri figli? Non costituiscono un pericolo ad esempio per gli immunodepressi?
Noi vogliamo informarli. Non sono una mamma, quindi non posso capire cosa vuol dire. Ma immagino che se un vaccino dovesse fare del male ad uno dei miei nipoti e se riuscissi a dimostrare che è la causa, impazzirei. Ecco perché abbiamo chiesto alle case farmaceutiche di produrre anche i vaccini monovalenti, per cui un genitore può scegliere di vaccinare il proprio figlio per quella determinata malattia.
Ma un genitore ha gli strumenti di conoscenza per compiere una scelta del genere?
Da solo no. Ci sono troppe informazioni in rete. Noi puntiamo ad un’informazione fornita dalla Asl nelle scuole per formare i genitori. La cassa mediatica ha portato ad uno scontro fra bene e male, ma il tutto va ricondotto sulla base della scienza e vanno informati i genitori. Non vogliamo mettere un un obbligo dittatoriale, ma dall’altra parte nemmeno lasciar spazio alla libertà di pensiero, perché si parla di patologie e malattie.
Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza quando lo vedremo attuato?
Iniziamo il percorso di discussione del reddito di cittadinanza i primi giorni di ottobre in Commissione. Verrà approvato all’interno della Legge di Bilancio entro Natale.
Avete reperito le risorse?
Le risorse già c’erano e ci sono sempre state. In questi due mesi abbiamo fatto solo decretazione d’urgenza. Anche perché la legge di Bilancio del 2017 era chiusa, un’altra porcata del Partito Democratico. Con la nuova legge di Bilancio potremo spostare i fondi da una parte all’altra.
Relativamente alla Puglia, il M5S è stato da sempre contrario al Tap. La ministra del Sud Barbara Lezzi è sembrata indecisa, tanto da essere contestata. Il Tap si farà o no?
Il Tap non va fatto. Il governatore della Puglia Michele Emiliano è sempre ambiguo quando si tratta di tutelare la salute dei cittadini. Sono stati firmati dai governi precedenti degli accordi, e non vogliamo pagare penali esose e aumentare il debito pubblico.
Quindi non è detto che non si farà.
Stiamo cercando il pertugio per far crollare tutto il progetto. È molto difficile ma abbiamo trovato già qualcosa.