Da Sinistra Italiana riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Se l’amministrazione comunale di Bitonto avesse rilevanza nazionale probabilmente il buon Maurizio Crozza ci farebbe almeno un paio di puntate monotematiche.
Perché ci sarebbe solo da ridere se non fosse che si parla dei sentimenti di chi ha perso un proprio caro e nella lucina della lampada votiva riesce a sentirsi vicino, ad animare il ricordo del caro estinto.
Si può disquisire sul reale valore simbolico, per alcuni inutile orpello lapideo, per molti, moltissimi, esprime un sentimento profondo sul quale non possiamo permettere a questa Amministrazione di insultare l’intelligenza dei cittadini coinvolti.
Dopo le domande di Sinistra Italiana sulla famosa “leggenda metropolitana” e i classici rassicuranti post del Sindaco che prometteva una soluzione rapida e “con notevole riduzione dei costi” scopriamo che il colpo di genio che sarà proposto è l’utilizzo delle lampade a batteria, per le quali, udite udite, sarà addirittura necessario un regolamento comunale (https://www.dabitonto.com/cronaca/illuminazione-votiva-presto-la-soluzione-pronto-il-regolamento-per-consentire-l-uso-di-lumini-a-batterie.htm)
Eravamo ormai convinti che tolta la gestione al vecchio appaltante ci sarebbe stata una gestione diretta da parte del Comune invece a quanto pare ci sarà solo un regolamento per il faidate e magari per individuare l’esercente cinese più conveniente per assicurarsi il prezioso simulacro con tanto di dichiarazione di responsabilità da parte del cittadino.
Ci sarebbe anche il non secondario problema di risarcire chi per l’anno in corso ha già versato la quota per il servizio non fornito e, ahinoi, rischiano di perdere soldi e prestazione.
Se non ci fosse niente da ridere l’Abbaticchio/Crozza direbbe: ”Pensavo che Votive fosse sinomimo di voti, di consenso elettorale e invece ho scoperto che i destinatari, per motivi evidenti, non votano più.
E allora non può essere un problema mio.
Non posso occuparmi di tutto io.
Imparino a far da soli”.