Stazzema è quel paese toscano, in provincia di Lucca, tristemente famoso per essere stato luogo di uno dei peggiori massacri della Seconda Guerra Mondiale in Italia. Nella frazione di Sant’Anna, infatti, nell’agosto del 1944, i nazisti, con l’aiuto dai fascisti locali, trucidarono 560 persone, tra cui 130 bambini. Una crudele rappresaglia che fu raccontata anche dal regista Statunitense Spike Lee nel suo “Miracolo a Sant’Anna”.
Ed è proprio da Stazzema che è partita la proposta di legge popolare contro la propaganda fascista e nazista. Una proposta, avanzata dal sindaco Maurizio Verona, che intende aumentare le sanzioni penali per chiunque propagandi contenuti propri del partito fascista e nazionalsocialista.
Ad illustrarla, in un incontro online organizzato dal Partito Democratico di Bitonto, è stato lo stesso sindaco Verona: «Stazzema è un piccolo comune, ma ha un patrimonio importante da portare avanti, perché il fascismo è ancora presente. È presente quotidianamente nei bar, nelle strade, negli stadi. È presente anche a Sant’Anna di Stazzema. Sono apparse svastiche oltraggiose anche lì, aprendo ferite un chi ha avuto parenti e amici uccisi. Ferite molto aperte che fanno sempre molto male. Noi siamo anche arrabbiati per l’oblio che c’è stato nei nostri confronti. La strage di Sant’Anna di Stazzema è venuta luce negli anni ’90. Abbiamo avuto verità e giustizia solo nel 2007. In tempi in cui sono aumentate le persone che sostengono che la Shoah non sia mai esistita, dobbiamo dare alle future generazioni una storia vera di quanto è successo nel secolo scorso, di quanto ci è costata la libertà e la democrazia, di quanto abbiamo lottato per ottenerla. Abbiamo una responsabilità importante nei confronti delle future generazioni».
All’incontro, oltre al segretario del partito Francesco Brandi, hanno partecipato tutti i rappresentanti delle forze politiche che hanno aderito all’iniziativa e che hanno manifestato la disponibilità a farsi promotori: Gigia Bucci, per la Cgil Bari, Clara Sgarammella per l’Anpi di Bitonto, Francesco Decaro del M5s, Raffaele Garofalo di Italia Viva, Raffaele Picciotti di Italia in Comune, Antonio Brancale per i Verdi, Gianni Marzella di Iniziativa Democratica, Michelangelo Rucci per Governare il Futuro, Domenico Lovascio di Sinistra Italiana e Dino Tafuto di Rifondazione Comunista.
Tra chi ha fortemente voluto che anche la città di Bitonto si facesse promotrice di questa iniziativa, oltre alla sezione locale dell’Anpi, c’è Domenico Pinto, consigliere del Partito Democratico: «Sono queste le iniziative che i partiti dovrebbero portare avanti per recuperare fiducia e legittimità. Vedo questa iniziativa come una sorta di risarcimento morale per tutto quel che è successo lì. Cose che non dovrebbero accadere in nessun angolo dell’universo, ma che, purtroppo continuano ad accadere. Siamo contenti che ci sia un ampio numero di soggetti coinvolti, senza tessere di partiti, senza bandiere. Dobbiamo sentirci uniti da questa raccolta firme perché l’antifascismo ci deve coinvolgere tutti quanti».