Dal Partito Democratico riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Come al solito il primo cittadino non gradisce le critiche costruttive dell’opposizione e in particolar modo del PD.
Ogni volta che viene incalzato su nervi scoperti o su errori oggettivi, perde le staffe. Questa volta sulla vicenda della trasparenza fasulla del sito web comunale, addirittura, preso in castagna, nega l’evidenza, nega persino le sue dichiarazioni autocelebrative rilasciate pochi giorni fa. Ma la cosa più grave è che non prende impegni: sig. Sindaco, non faccia polemica e ci dica quando saranno disponibili sul web i dati che la norma impone? Quando saranno disponibili per tutti i cittadini i dati sulle società partecipate, sui premi erogati ai dipendenti, sulle consulenze affidate, sugli incarichi legali? Nessuno può dirlo se Lei non prende impegni. Così come nessuno sa quando sarà realizzata la promessa di mandare in diretta streaming i consigli comunali, per consentire ai cittadini di ascoltare da casa le discussioni consiliari. Dopo una serie di annunci, dopo 16 mesi di amministrazione, nulla. A Molfetta solo dopo un mese dall’elezione, il Sindaco Natalicchio ha realizzato quanto promesso. A Bitonto ci accontentiamo delle dichiarazioni. Ma la “nuova” politica non è quella che passa dalle parole ai fatti?
Basti dire che su questa vicenda della trasparenza ci sono stati anche gli articoli delle testate locali (Bitontotv e Gazzetta del Mezzogiorno), ma probabilmente il Sindaco avrà pensato ad un complotto organizzato dal PD.
Un’ultima considerazione. Lei Sindaco, per giustificare le sue inadempienze, chiama in causa le amministrazioni precedenti, colpevoli di non aver reso più moderno il sito comunale. Al di là del fatto che la norma che obbliga alla pubblicazione dei dati è del 2013, e quindi deve essere applicata dalla sua Giunta, condividiamo il fatto che il sito vada reso più fruibile. Ma perché non ci ha pensato Lei quando dal 2008 al 2010 è stato Dirigente su incarico fiduciario della Giunta Valla? Avrebbe potuto magari intercettare qualche finanziamento comunitario per ristrutturare il sito web, ma probabilmente non ci ha pensato. Quindi è anche sua responsabilità se quel sito risulta oggi così datato?