Un documento che – dai banchi della maggioranza – andrebbe a certificare l’operato dell’amministrazione, nonostante la pandemia che ha bloccato molte attività.
Un libro dei sogni che invece sarebbe l’emblema del fallimento, secondo la minoranza.
Il Consiglio comunale di ieri ha dato il disco verde al Documento unico di programmazione (DUP) 2021-2023, uno dei provvedimenti più ordinari e classici a livello amministrativo.
Gli assessori, allora, hanno ricordato che nonostante il Covid, la macchina non si sia affatto fermata partendo dall’ambito tributario per arrivare a quello demografico, passando da quello della cultura, ai Servizi sociali, edilizia scolastica e trasporti.
Durissime, invece, le parole dell’opposizione. Secondo la forzista Carmela Rossiello, infatti “il Dup è un libro dei sogni e che certifica un’amministrazione fallimentare sotto tutti i punti di vista. Bitonto è nelle mani di pochi e pericolosi soggetti. Chi ci governa deve avere il coraggio di dire che sta fallendo sotto tutti i punti di vista. Non ho mai visto la città così brutta”.
Il concetto è stato ribadito anche da Francesco Natilla, capogruppo di “Bitonto riformista”, che invece ha puntato l’accento sulle priorità sbagliate avute dall’amministrazione comunale (soprattutto in materia di lavori pubblici) e sulla scarsa partecipazione presente e cercata. “Doveva essere attivato un confronto serrato con la città, soprattutto con i 240 milioni di euro della Città metropolitana, anche per capire quali interventi erano prioritari e quali meno. Mi sarei soffermato innanzitutto sulle strade, sul trasporto sostenibile urbano e poi sulle altre. Come si può implementare turismo se non abbiamo viabilità accettabile? Cosa volete che siano i 500mila euro (il riferimento è all’Accordo quadro di 500mila euro, di cui 300 sono in prestito dalla Cassa depositi e prestiti, ndr) per le strade? Bitonto ha bisogno di ben altro per rimettersi su. Il secondo piano del Fablab era davvero una priorità? La Poligonale resta una grandissima incompiuta, il Canale di guardia a Mariotto non ha finanziamenti per essere realizzato”.
La convinzione, quindi: “C’è la presunzione di far vedere Bitonto per quello che ancora non è”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Francesco Scauro (si è soffermato sulla scarsità del numero di assistenti sociali in forza a Palazzo Gentile), secondo cui “siamo davanti a un’amministrazione dell’apparire che poco fa per i problemi dei bitontini. Bitonto può apparire in crescita ma poi ci si accorge che è ben diverso e il quotidiano viene messo da parte”.