“Cosa
intende fare l’Amministrazione sulla Cerin considerando che il contratto è
scaduto il 31 dicembre scorso?”
E’
la domanda che il consigliere comunale Paolo Intini pone direttamente al
sindaco Michele Abbaticchio in una interrogazione a risposta scritta recapitata
nei giorni scorsi.
Questione, quella della Cerin, tornata d’attualità gli
ultimi giorni del 2013, allorché il primo cittadino da un lato ha preso le
distanze dai continui pignoramenti che l’azienda di riscossione sta
esercitando, dall’altro ha sottolineato che, una volta scaduto, il contrattonon sarebbe più stato rinnovato (probabilmente, quindi, il servizio di
riscossione dei tributi tornerà a essere gestito “in proprio” dal Comune).
Intini,
allora, chiede chiarezza sul futuro della società guidata da qualche mese daGrazia Fiore e, soprattutto, delucidazioni su cosa intenda fare
l’amministrazione comunale.
Il tutto, scrive l’esponente di opposizione, «premesso
che il Comune in data 4/12/2009 ha stipulato il “Contratto per l’affidamento
in concessione del servizio della gestione ordinaria, della gestione delle
attività di accertamento, liquidazione e riscossione volontaria e coattiva
dell’imposta comunale sugli immobili (ICI) e della tassa per lo smaltimento dei
rifiuti soldi urbani (TARSU) anche nella accezione di tariffa per l’igiene
ambientale (TIA)».
«E che il
Consiglio comunale in data 10/07/2013 al n. 65 ha approvato l’appendice
contrattuale, Art. 16, comma 1,2°cpv., del Capitolato D’Oneri allegato al
contratto stipulato con la Cerin srl Rep. 2410/2009 e che in data 1/10/2013 al
n. 75 ha approvato lo schema di appendice al contratto rep. 2410/2009,
modificato a seguito dell’eliminazione dell’intero comma dell’art. 15
dell’appendice».