«Nel precedente consiglio comunale, si è consumato un atto poco istituzionale dal punto di vista politico. Lo definirei un vero e proprio complotto politico».
Tuona così il consigliere di opposizione Arcangelo Putignano (Bitonto Cambia), tornando a quanto avvenuto durante la seduta consiliare del 3 giugno, quando i lavori si conclusero in poco meno di 15 minuti in quanto la maggioranza, approfittando del ritardo dell’opposizione, approvò in tempi record tutti i punti all’ordine del giorno.
«Mi assumo la mia responsabilità per essere arrivato in ritardo di dieci, forse quindici minuti, a causa del traffico e delle difficoltà nel parcheggio – sottolinea Putignano -, ma non sono qui per giustificarmi. Mi piace trattare i colleghi con rispetto, specialmente quando mi viene chiesto. Tuttavia, mi considero una persona corretta e leale, pronta a tendere la mano. In precedenza ci è stato chiesto di terminare in tempo per vari impegni istituzionali. Io e i miei colleghi siamo stati rispettosi. Non abbiamo neanche mai fatto rilevare l’assenza del numero legale, quando effettivamente non c’era. Concedetemi il linguaggio basilare: non abbiamo chiuso solo un occhio, ma ben due».
Un comportamento che, dall’opposizione, viene additato come una mancanza di rispetto.
«Abbiamo approvato il regolamento contro le parole ostili – continua -. Tuttavia, oltre alle tante parole pronunciate per caso e invano, mi piacerebbe adottare anche un regolamento contro i comportamenti ostili».
Da parte del consigliere, dure critiche ai colleghi di maggioranza: «Sono veramente deluso da tutti i miei colleghi, ma soprattutto dal primo cittadino, che ha volutamente ignorato le parole di suggerimento dai banchi dell’opposizione, eletti per migliorare, integrare o, perché no, anche disapprovare determinate scelte. Ci sono grandi problemi che attanagliano questa città. Sono meravigliato anche dal Presidente del Consiglio, il supremo dell’assise, che dovrebbe essere super partes sia per la maggioranza che per la minoranza. Di consuetudine, all’apertura dei lavori in consiglio comunale in via informale ci veniva invitato un whatsapp. Ma questo non è accaduto».
Per Putignano l’atteggiamento della maggioranza ha impedito anche di analizzare e approfondire nel merito un documento cruciale per la vita cittadina, come il rendiconto 2023: «Tale modus operandi non si ripeta più nel rispetto non solo dei consiglieri ma di tutta la comunità».
Alle critiche si uniscono anche Francesco Natilla (Riformisti) e Domenico Damascelli (Fratelli d’Italia). Ed è quest’ultimo a ricordare come, in passato, siano stati tollerati anche ritardi maggiori di 30 minuti per garantire una presenza più ampia in aula (fatti che il presidente del consiglio Domenico Pinto ha apertamente negato). Gentilezza che, in questa occasione, sarebbe venuta a mancare.
«Lo sgambetto non lo fate a noi ma alla città. Io sono abituato a ben altra politica, quando anche dall’estrema sinistra c’era maggiore rispetto verso l’opposizione» conclude Damascelli.
Natilla, infine, torna ad accusare la maggioranza di un’assenza di fair play, invitando la maggioranza a non nascondersi dietro la scusa della necessità di orari precisi: «Se vogliamo essere precisi, ricordo che ci sono interrogazioni e interpellanze già depositate da un anno, ma che non sono state ancora discusse in aula».
Un’attesa destinata a protrarsi ancora, dal momento che le interrogazioni sono state rinviate, con l’assenso della minoranza, alla prossima seduta.